Rifiuti pericolosi a Rende, Granata (Valle Crati): "Le autorizzazioni devono rispettare la norma"

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images Rifiuti pericolosi a Rende, Granata (Valle Crati): "Le autorizzazioni devono rispettare la norma"
Presidente del Consorzio Valle Crati, Avv. Maximiliano Granata

"Nel comune di Rende si trattano rifiuti pericolosi. Conferenza dei servizi del 29/07/2025 per la modifica dell’impianto di  Calabra Maceri e servizi S.P.A. Non viene convocato il Consorzio Valle Crati".

  28 luglio 2025 16:01

"C’è chi la chiama Valutazione di Impatto Ambientale, e chi, come il Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, la interpreta come un fastidio da evitare. È il caso della variante impiantistica concessa a Calabra Maceri e Servizi S.p.A., che tratta rifiuti speciali anche pericolosi nell’area industriale di Rende.

Nel decreto n. 16305 del 20/11/2024, il Dipartimento ha deciso che non serviva alcuna VIA. E per rendere il tutto ancora più “green”, ha ben pensato di non coinvolgere nemmeno il Consorzio Valle Crati, che pure gestisce il depuratore dove dovrebbero finire i reflui dell’impianto. Un dettaglio.

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Scarichi non dichiarati, reflui non caratterizzati, e chi deve trattarli? Non interpellato.

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La legge prevede:

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  • Art. 19 D.Lgs. 152/2006: chiede valutazioni ambientali serie. Troppo complicato.
  • Art. 208: impone una Conferenza dei Servizi con tutti gli enti pubblici coinvolti. Non pervenuta.
  • Art. 124 (autorizzazione allo scarico): ignorato, anche se lo stesso Consorzio ha richiesto informazioni e avviato controlli.

E mentre l’ARPACal si arrabatta con sei operatori per campionare acque di balneazione su due mari, e il Consorzio Valle Crati denuncia che l’area industriale è «una bomba ecologica», il Dipartimento procede sereno, tra decreti firmati e problemi non visti.

Il presidente Maximiliano Granata lo ha detto chiaro: da anni si prova a costruire un catasto degli scarichi per capire cosa finisce davvero nei depuratori. Ma l’unico catasto che interessa la Regione Calabria è quello delle scartoffie firmate senza leggere.

Si può continuare così? No. Perché questa non è solo una leggerezza amministrativa: è un’offesa alla salute pubblica e all’intelligenza dei cittadini.

Il Dipartimento ha ancora una possibilità: rispettare la legge, coinvolgere chi deve essere coinvolto, e fermare l’ambientalismo di facciata. Altrimenti, qualcuno dovrà spiegare – non a un giornale, ma in sede giurisdizionale – come si autorizzano rifiuti pericolosi senza sapere dove finiscono".

Lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata .

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