Riforme, Tassone (N.Cdu): "Il Parlamento ha perso la sua centralità"

"Con l'approvazione della riforma costituzionale che riduce il numero dei parlamentari si consuma il disegno di sterilizzare la rappresentanza istituzionale. Il Parlamento perde la sua centralità".

E' quanto afferma, in una dichiarazione, il segretario nazionale del Nuovo Cdu, Mario Tassone.
"La Repubblica non è più parlamentare - prosegue Tassone - ma qualcosa di diverso dal dettato Costituzionale. Il problema non è la riduzione del numero dei parlamentari, ma il fatto che questo provvedimento non è inserito in un contesto di riforma costituzionale. Prima si sarebbe dovuto delineare la cornice e poi agire sul numero dei parlamentari. Non è accettabile la motivazione dei 5 stelle che con un parlamento prosciugato 'si risparmia'. Se questo è il ragionamento con l'eliminazione del Parlamento, ritenuto struttura inutile e dannosa, si azzererebbero i costi".

Per Tassone "i disegni di legge presentati sui referendum e sulla democrazia diretta, sul vincolo di mandato, sulla sovranità popolare che si assicura solo attraverso la rete, vedi piattaforma Rousseau (strumento privato gestito senza nessun controllo), sono la negazione della rappresentanza democratica e il sorgere della casta. Se si intende restituire ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti, allora si reintroducano nell'annunciata nuova legge elettorale le preferenze in un sistema proporzionale. Si ribalti il rapporto tra elettore ed eletto, tra eletto e territorio. Si sottragga al gruppetto di testa delle forze politiche la nomina dei parlamentari. Il Pd contenitore di multiformi riferimenti storici si è arreso. La sinistra si è adeguata alla moda: il potere vale più delle idee, dei principi. La partita però non è chiusa. Le risorse umane ci sono. Il tempo si incaricherà di far giustizia degli inganni".

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