Rimborsopoli. Per Guccione dissequestro parziale delle somme: "Non conferenti solo 255 euro"

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Carlo Guccione
  06 dicembre 2019 12:57

"Si va ormai definendo la posizione di Carlo Guccione nell'ambito del procedimento istruito dalla Procura di Reggio Calabria, nella direzione di una totale estraneità ai fatti contestati relativi a rimborsi non dovuti in relazione all'attività svolta come consigliere regionale della Calabria". Lo affermano i difensori di Guccione, gli avvocati Paolo Greco e Gianlcuca Acciardi.

"Guccione - è scritto in una nota - era stato destinatario, tra gli altri, di un provvedimento di sequestro preventivo di somme, parti delle quali erano state poi restituite al consigliere regionale già nel luglio 2015 dal Tribunale del riesame misure reali di Reggio Calabria, in seguito alla richiesta di dissequestro avanzata nella relativa udienza di trattazione dagli avvocati cosentini Luca Acciardi e Paolo Greco che sin da subito avevano evidenziato l'assoluta mancanza di elementi idonei a riscontrare l'ipotesi accusatoria anche attraverso produzione documentale atta a sconfessare quanto contestato al Consigliere regionale. Tesi difensive ancora una volta accolte da diversi Giudici chiamati a comporre il collegio del Tribunale di Reggio dinanzi al quale si sta celebrando il processo cosiddetto Rimborsopoli. I giudici impegnati nel dibattimento, in seguito all'escussione del teste della Procura luogotenente Fiermonte della Guardia di finanza, incaricato dal pm titolare di espletare le indagini, hanno accolto la richiesta avanzata della difesa di Guccione di dissequestro delle rimanenti somme equivalenti al denaro che la Procura ha sostenuto essere state percepite da Guccione indebitamente nella qualità di consigliere regionale e come appartenente al gruppo consiliare del Pd. Il Tribunale, con ordinanza notificata il 3 dicembre, ha ordinato il dissequestro e la restituzione a Guccione di 13.377,89 euro avendo 'rilevato che, tuttavia, il teste Fiermonte, nel corso della sua deposizione testimoniale resa all'udienza del 30 maggio 2019, ha riferito, in linea con quanto sostenuto dalla difesa nella richiesta formulata in via subordinata, che dei complessivi 51.039,77 euro ottenuti a titolo di rimborso soltanto 255,00 euro risultavano 'non conferenti''.

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È evidente, in considerazione dei provvedimenti di dissequestro parziale adottati prima dal Tribunale del riesame misure reali e poi dal Tribunale in composizione collegiale, che assolutamente ridimensionata è l'ipotesi accusatoria sulla base della quale, sin troppo frettolosamente, il presidente della Regione Mario Gerardo Oliverio aveva proceduto ad un rimpasto della Giunta regionale togliendo a Guccione le deleghe dell'assessorato al Lavoro nonostante l'allora assessore avesse, nel ribadire comunque la sua fiducia nella giustizia, con vigore sostenuto la totale estraneità ai fatti a lui contestati. V'è di più. Il testimone della pubblica accusa, rispondendo alla specifica domanda del pubblico ministero se le spese non documentate si riferissero ad attività istituzionale, ha affermato che nessun accertamento è stato svolto. A tal proposito la difesa di Carlo Guccione ha già preannunciato che provvederà a produrre al Tribunale la documentazione che ha giustificato il rimborso di tale spesa (solo 255 euro)". "Gli avvocati - conclude la nota - sono infatti determinati a porre fine ad una vicenda giudiziaria dal quale sono scaturiti per Guccione solo positivi provvedimenti giurisdizionali. Provvedimenti quelli sopra richiamati che restituiscono la giusta dignità al consigliere regionale in quota Pd che paziente e fiducioso ha atteso di chiarire la sua posizione difendendosi nel processo e non trascurando al contempo di occuparsi quotidianamente dei problemi della Regione Calabria memore dell'ampio consenso conseguito alle elezioni Regionali del 2014 che lo hanno visto essere il candidato più votato".

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