La Serie B è pronta e vogliosa di ripartire, ma ad una sola condizione: ricevere aiuti economici da parte della Figc per l’attuazione del protocollo sanitario. Se è pur vero che gran parte delle società cadette hanno già allertato e bloccato tutte le strutture necessarie per il ritiro in quarantena, l’ostacolo principale restano i costi e le spese che queste dovrebbero affrontare per l’applicazione totale delle norme dettate dall’eventuale protocollo sanitario.
Cifre davvero elevate, sostenibili soltanto dai club di Serie A e a malapena (o per nulla) da quelli di Serie B. Una cattiva notizia, dunque, per la grande voglia di calcio che il campionato cadetto ha dimostrato nelle sede istituzionali. Una voglia che ha, addirittura, portato i club di B a dare la propria disponibilità per riprendere a giocare nell’immediato futuro e di poter proseguire le competizioni anche nel corso del mese di agosto.
Insomma, dal futuro della Serie A passa obbligatoriamente anche quello della Serie B. Un giro economico e di aiuti che, in caso di ripartenza, la Figc potrebbe elargire al campionato cadetto per supportare i club nelle spese e nei costi per l’attuazione del protocollo sanitario. Una condizione essenziale per la ripresa della seconda serie.
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