"Con quale coraggio chi ha mandato formalmente in dissesto il Comune di Cosenza lancia accuse a questa amministrazione sulla gestione dei conti". Lo afferma, in una nota, l'assessore Francesco Caruso replicando al consigliere Carlo Guccione. "Invitiamo Guccione e il Pd - aggiunge Caruso - ad andare a leggere la deliberazione della Corte dei Conti n. 97 del 2012 che, dopo aver esaminato il conto consuntivo del 2010, di fatto decretava appunto l'avvio delle procedure di dissesto. Hanno devastato una città, lasciando una ingente mole di debiti che coprivano con crediti fasulli e, ancora oggi, si permettono di dare lezioni. Carlo Guccione e il Pd dimenticano l'incapacità del Comune di far fronte agli impegni assunti e le tante manifestazioni di lavoratori delle coop e di tutto l'indotto, che chiedevano semplicemente di ricevere gli stipendi arretrati.
Per non parlare dei tempi medi di pagamento delle imprese, che durante il loro governo superavano i 365 giorni". "Ci siamo chiesti in tante occasioni - dice ancora l'assessore Caruso - come era possibile spendere così tante risorse in spesa corrente e in investimenti con una città che agli occhi di tutti era spenta e disastrata. Quando ci siamo accorti che al posto dei crediti erano appostati in bilancio solo numeri, era troppo tardi perché la Corte dei Conti aveva già dichiarato il dissesto. Un quadro desolante che ci ha posto dinanzi ad una decisione fondamentale: prendere la scelta politicamente più comoda dichiarando il dissesto che all'epoca avrebbe determinato gravi conseguenze occupazionali soprattutto per le categorie più deboli (non esistevano affidamenti pluriennali alle Cooperative bensì si utilizzavano i cottimi fiduciari che, con il dissesto, non sarebbero stati più attivati), oppure utilizzare una norma appena emanata e cercare di mettere a posto i conti attraverso un piano di riequilibrio pluriennale che avrebbe mitigato le conseguenze sulla città.
Nel 2013 non abbiamo scelto il pre-dissesto e dimostreremo con numeri alla mano che la situazione finanziaria del Comune di Cosenza è migliorata nonostante i pesanti tagli ai trasferimenti dello Stato. Grazie soprattutto a questa scelta in caso di dissesto non si avrebbe alcuna conseguenza per i cittadini e soprattutto per le categorie più deboli".
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