“Quanto dichiarato dall’assessore Lazzaro, martedì, nel corso della trasmissione Catanzaro Capitale è quasi del tutto sbagliato e infondato. Partiamo dal dato politico: per risolvere questo problema c’è voluta la lettera di Rosario Lostumbo. Il punto è questo. Se io da consigliere non avessi fatto la voce grossa e non avessi bacchettato (non l’assessore) ma chi di competenza cosa sarebbe successo? Non si sarebbe mosso nulla. I solleciti di pagamento sarebbero continuati ad arrivare agli utenti e sarebbe rimasto tutto questo lavoro da compiere. Cosa ancora più grave è che ci si accorge di tutto questo solo ora dopo sette mesi di amministrazione", così il consigliere comunale Rosario Lostumbo replicando alle dichiarazioni delle Politiche Sociali Venturino Lazzaro (LEGGI QUI) rilasciate durante la puntata di Catanzaro Capitale sulla vicenda dei ritardi dei rimborsi Covid.
Lostumbo ha proseguito: "Primo punto d’infondatezza: basta andare a leggersi l’avviso pubblico e si capisce come non si potranno recuperare i soldi per chi ha pagato il tributo (servizi idrici o Tari) dopo aver ricevuto il sollecito di pagamento poiché (nell’Azione B) è specificato a chiare lettere che il periodo di riferimento per il contributo-rimborso Covid è solo e soltanto da marzo 2020 fino alla pubblicazione dell’avviso. Quindi tutti coloro che hanno pagato dopo il sollecito non potranno vedersi riconosciuto il beneficio. Di conseguenza, il Comune non potrà sicuramente incassare la quota relativa ai cittadini che hanno pagato le utenze domestiche, con questi ultimi che hanno fatto dei sacrifici per giunta”.
“Seconda questione. E' ingiusto tergiversare sulla verità, cioè che il Comune ha avviato una procedura con l’ufficio Tributi per fermare l’invio dei solleciti. Non è vero. C’è semplicemente una comunicazione al suddetto ufficio che non ha prodotto nulla perché come tutti dovrebbero sapere, la bollettazione è un meccanismo che parte mesi e mesi prima rispetto al sollecito di pagamento. Sempre leggendo l’avviso – e non penso si possa andare contro perché si andrebbe a commettere un falso – non si può dire che se c’è una domanda incompleta o carente di allegati si ammette lo stesso, perché ciò rientra nelle cause di esclusione. Quindi perché utilizzare questa scusa per giustificare gli eventuali ritardi. E ancora – incalza il consigliere comunale – per quanto riguarda il fatto che si stiano chiamando gli eventuali beneficiari per correggere le domande, vorrei ricordare che nella maggior parte delle procedure amministrative, solitamente ci si avvale del soccorso istruttorio tale istituto è previsto dalla legge (n.241/90). Non è una novità o una cortesia fatta agli utenti. Curioso, peraltro, che avvenga dopo circa sette mesi".
Lostumbo ancora: "Sull’eventuale richiesta al ministero. Beh, non c’era bisogno e infatti per gli addetti ai lavori c’era già una risposta a una Faq (la numero 43 del 31 gennaio 2022) della RGS che spiega come procedere, ed è la stessa che ho letto in trasmissione, e che mi ha indotto a scrivere la nota inviata al sindaco e al presidente del Consiglio comunale al fine di sollecitare, nell’ottica di una sana collaborazione, il vertice dell’apparato tecnico. Certo non potevo sorvolare sui pagamenti non avvenuti, poiché tutti i cittadini che hanno inoltrato le richieste di sconto chiedono informazioni e delucidazioni. La cosa che mi preoccupa di più, viste queste dichiarazioni imprudenti, che a mio parere creano molte false aspettative. A questo punto non si tratta solo stare soltanto attenti e vigili ma spero non sarà il caso di provvedere ad avvisare le autorità competenti per monitorare le procedure affinché non violino quanto è stato approvato con un atto (delibera di Giunta) e un avviso pubblico".
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