Rita Mazzei, mamma dei tre ragazzi morti nella notte nell'incendio scoppiato nel loro appartamento in un immobile nella zona sud di Catanzaro, chiedeva aiuto dal balcone al quinto piano del palazzo con la bambina in braccio.
Lo ha detto ai giornalisti la vicina di casa della famiglia Corasoniti. La donna, il cui appartamento si trova sullo stesso pianerottolo della casa in cui si è consumato il dramma, ha riferito che i soccorsi sono arrivati tempestivamente dopo l'allarme, ma non in tempo per evitare la morte dei tre ragazzi. Madre e padre sono ricoverati rispettivamente a Bari e Catanzaro per le ustioni riportate, mentre un'altra bambina è insieme con la madre nel capoluogo pugliese. Un altro figlio sedicenne è curato con il padre nell'ospedale di Catanzaro.
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"Era una famiglia tranquilla e umile come tutti noi" ha detto una giovane donna che abita nel quartiere Pistoia. "Il padre - ha aggiunto - lavorava per mantenere la famiglia, dati anche i problemi del figlio maggiore che era autistico e che ora non c'è più. Si è tanto battuto per lui. Li vedevamo poco. Ogni tanto i bambini uscivano per giocare, ma questo non è un bel quartiere e non lo facevano spesso. Siamo abbandonati". Un altro vicino ha riferito ai cronisti di non aver sentito esplosioni ma un forte odore di bruciato.
"Le fiamme - ha detto - si vedevano dalla finestra, ma cosa sia successo non lo so. So solo che il marito era fuori dall'appartamento e dentro c'erano i bambini con la moglie".
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