Rogo mortale a Catanzaro: parla Piero Puglisi, il prete che ha dato una nuova casa ai Corasoniti

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Padre Piero Pugliesi

"Non potevamo restare sordi alle richieste di aiuto e ora non mancheranno le attenzioni, qualora richieste, del personale di Città Solidale che opera nelle strutture adiacenti"

  18 febbraio 2023 16:22

di TERESA ALOI

Un appartamento  nel quartiere marinaro di Catanzaro. Ampio e molto ben arredato. Una casa con uno spazio verde all’esterno, dove non mancheranno le attenzioni, qualora richieste, del personale di Città Solidale che opera nelle strutture adiacenti.

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Una casa dove Vitaliano Corasoniti, la moglie Rita e i figli Antonello e Zaira si ritroveranno come famiglia, in attesa di una sistemazione definitiva fornita dal Comune. (LEGGI QUI)

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Fin dalla sua costituzione, se non ancora prima, Fondazione Città Solidale ha avuto come mission il dare risposte efficaci a diversi tipi di bisogni. Perché costruire una Catanzaro sempre più Solidale è da sempre l’obiettivo dell’ente guidato da Padre Piero Puglisi, facendo rete tra pubblico e privato.

E così,  nei giorni scorsi ha risposto ad una richiesta del Comune di Catanzaro, per dare un supporto e un sostegno nella ricerca di una stabilità abitativa alla famiglia Corasoniti, colpita nel mese di ottobre da un rogo mortale.

“Abbiamo avuto modo di ascoltare circa un anno fa le grida di dolore del signor Corasoniti”, racconta Padre Piero Puglisi, “durante un tavolo interistituzionale sull’Autismo, presso la Regione Calabria. La Fondazione, impegnata già da anni, nel settore della disabilità, si approcciava alle problematiche che accompagnano le persone con autismo e i loro familiari, pensando di iniziare a costruire una rete per delle risposte specifiche ad una diagnosi multifattoriale e ancora forse poco conosciuta. Quell’incontro ha determinato in noi la volontà di proseguire con maggior perseveranza, tanto da essere tutt’oggi impegnati nella costruzione di servizi specifici che possano dare risposte efficaci ad un territorio ancora non completamente rispondente a tale bisogno".

"Quanto accaduto ad ottobre ci ha colpito nel profondo e ha riportato alla cronaca quanto ormai da anni noi tentiamo di combattere nella zona sud della Città, la povertà in cui vivono alcuni quartieri e la forte marginalità sociale con le conseguenti problematiche educative. Fondazione Città Solidale ha dei servizi già ben radicati in queste zone e soprattutto dei progetti che riguardano le povertà economiche, sociali ed educative. Non potevamo non dare seguito alla richiesta del Comune di Catanzaro e del sindaco Nicola Fiorita".  

Una casa, dunque, ma che è molto di più di quattro mura. E' sostegno, attenzione, un progetto complessivo di vita per chi da quella maledetta sera ha perso 3 figli e tutto ciò che aveva costruito. 

LE INDAGINI 

Intanto, proseguono le indagini per fare chiarezza sul rogo che la notte tra il 21 e il 22 ottobre scorso si è portato via  i tre figli di Vitaliano e Rita:  Saverio (22 anni), Aldo (14) e Mattia (12).

Dopo un primo sopralluogo che ha permesso agli inquirenti di raccogliere indizi utili alla formulazione delle ipotesi oggetto del fascicolo, il Ctu nominato dalla Procura, Daniele Menniti, ieri è tornato  nell'appartamento  di via Caduti 16 marzo 1978, nel quartiere Pistoia, distrutto dalle fiamme, per eseguire "un secondo e ultimo sopralluogo" che possa aiutarlo a depositare una relazione quanto più chiara possibile per chiarire l'origine del rogo.

Fili elettrici e residui  di apparecchi elettronici sono stati portati via, per verificare se l'incendio sia stato causato o meno da un problema elettrico. 

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