S. Anna Hospital. L'Asp (controvoglia) dà l'ok al contratto 2020, ma bacchetta TAR e Longo

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Sant'Anna hospital di Catanzaro
  15 luglio 2021 17:07

di GABRIELE RUBINO

Dopo un lungo tira e molla l'Asp di Catanzaro dà il via alla sottoscrizione del contratto 2020 con il Sant'Anna Hospital. Se la partita del 2021 era stata archiviata con la sospirata firma (che vale oltre 26 milioni di euro, in attesa delle successive liquidazioni) una quindicina di giorni fa, restava appesa la vertenza sull'anno precedente, che poi è quello in cui è esploso il bubbone a seguito dell'inchiesta 'Cuore Matto'. La decisione assunta dalla terna prefettizia è tuttavia tutt'altro che pacifica, ma come precisato nello stesso provvedimento adottato nelle scorse ore, è una mera esecuzione di due sentenze del TAR Calabria. 

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MERA ESECUZIONE DELLE SENTENZE DEL TAR, IN ATTESA DEL CONSIGLIO DI STATO- Per capire come dalle parti dell'Asp non siano 'piaciuti' i dispositivi dei giudici amministrativi, basta dire che la terna prefettizia ritiene le sentenze del TAR "apodittiche interpretazioni del Dca 43 del 2021", che altro non è se non l'atto finale dell'attuale accreditamento della clinica catanzarese suggellato dal commissario ad acta Guido Longo. Quest'ultimo non 'esentato' da sottili critiche dalla stessa Asp di Catanzaro. Ma procediamo con ordine. Le due sentenze in questione, che all'Asp non sono state notificate, cosa avevano stabilito? Nel primo caso l'annullamento del diniego della sottoscrizione del contratto 2020, motivata dall'Asp con la non operatività dell'Utic (di conseguenza senza accreditamento) e con il rischio di ulteriori danni agli Enti pubblici connessi all'inchiesta Cuore Matto, su cui pende peraltro un ricorso al Consiglio di Stato. Nel secondo caso l'annullamento dei provvedimenti dell'Asp che nel periodo natalizio avevano ordinato la sospensione delle attività cliniche nel S. Anna Hospital per conto del servizio sanitario regionale. 

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LE STILETTATE AL TAR E LA TESI DEL 'NUOVO' ACCREDITAMENTO- Perché l'Asp ritiene 'non condivisibili', come scrive la stessa terna prefettizia, le decisioni del TAR. Il nodo interpretativo è proprio sul Dca 43 firmato da Longo. Un decreto per la verità non scritto benissimo, come già sottolineato da La Nuova Calabria (LEGGI QUI). Ad ogni modo, per il TAR si trattava di un normale rinnovo dell'accreditamento mentre per l'Asp di Catanzaro di un nuovo accreditamento. La differenza è sostanziale. Per l'Asp, che richiama alcune note del Dipartimento regionale di Tutela della Salute non poteva essere adottata alcuna sospensione dell'accreditamento poiché gli effetti di quello del "2014 erano cessato al momento dell'avvio dell'inchiesta Cuore Matto e della formalizzazione della sospensione dell'attività dell'Utic da parte della stessa struttura a partire dal 2019". Dunque, per l'Asp l'accreditamento nel 2020 non c'era, anche perché non era attivo il reparto Utic, e per questo non poteva essere sottoscritto il contratto con il S. Anna Hospital. Ostacolo poi superato nel 2021, per il contratto di quest'anno, appunto con il Dca 43 firmato da Longo. Inoltre, ai giudici amministrativi i commissari prefettizi contestano di non aver tenuto conto di un Dca (il n. 38 del 2019) dell'allora commissario Saverio Cotticelli in cui veniva sospesa dall'anno 2019 l'erogazione del finanziamento a funzioni per il S. Anna Hospital. 

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"LONGO NON HA FORNITO I CHIARIMENTI RICHIESTI"- La stessa Asp, per chiarire i contorni del Dca 43, ha chiesto per due volte allo stesso Guido Longo di sciogliere il nodo interpretativo, cioè se dall'istanza del 2015 si sia fatto il salto fino al 2021 (con un'eccezionale cerniera, tesi del TAR) quindi sposando la tesi del rinnovo oppure se fosse un nuovo accreditamento e quindi il vecchio scaduto nel 2017, avendo per legge una durata triennale. Nonostante le richiesta, Longo "non ha fornito i chiarimenti richiesti". O meglio, il commissario ad acta ha rimandato allo stesso decreto, lasciando il quesito insoluto. 

LE VERIFICHE DELLA COMMISSIONE INTERNA- Ad ogni modo, digerito il boccone amaro, l'Asp di Catanzaro non solo ha annunciato di attendere gli esiti del Consiglio di Stato sul ricorso, ma ha anche ordinato alla commissione di vigilanza interna di effettuare "periodici, approfonditi accertamenti al fine di verificare il sussistere delle condizioni di legge indispensabili per il corretto funzionamento della struttura sanitaria". 

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