San Giovanni in Fiore. Cultura, Savaglio: "Regione e Comune insieme per festival filosofico su Dante e Gioacchino"

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Per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, grazie alla collaborazione della Regione Calabria, si terrà a San Giovanni in Fiore un festival filosofico sul rapporto tra il padre della lingua italiana e Gioacchino da Fiore, abate e profeta calabrese che ne influenzò profondamente il pensiero e l’opera.

  28 giugno 2021 18:40

«Per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, grazie alla collaborazione della Regione Calabria, in estate terremo a San Giovanni in Fiore un festival filosofico sul rapporto tra il padre della lingua italiana e Gioacchino da Fiore, abate e profeta calabrese che ne influenzò profondamente il pensiero e l’opera».

Lo afferma, in una nota, la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, che in proposito ha ricevuto conferma della massima considerazione da parte dell’assessore regionale alla Ricerca e all’Istruzione, Sandra Savaglio.

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Nel pomeriggio di lunedì 28 giugno, l’assessore Savaglio ha visitato l’Abbazia florense e il Centro internazionale di studi gioachimiti, accompagnata dalla sindaca Succurro, dagli amministratori comunali e dal presidente dello stesso Centro, Riccardo Succurro, e dal suo vice, Saverio Basile.

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«La città di Gioacchino – ha detto l’assessore Savaglio – ha grandi potenzialità culturali. Come Regione Calabria puntiamo molto, insieme al Comune di San Giovanni in Fiore, sull’attualità del messaggio spirituale dell’abate, maestro della civiltà europea, come sul fascino e sulla potenza del suo linguaggio simbolico, che nei secoli, come conferma il lavoro del Centro internazionale di studi gioachimiti, ha avuto evidenti riflessi in campo filosofico, artistico e scientifico». 

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«Dopo due anni di pandemia, c’è l’esigenza di aumentare gli sforzi per valorizzare al meglio le risorse storiche e culturali della regione, per renderla più attrattiva, per contribuire – concludono Succurro e Savaglio – a farla uscire dagli stereotipi dominanti e perché possa imporsi il racconto della Calabria come terra di saperi, capacità e innovazione». 

 

 

 

 

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