San Giovanni in Fiore, il Comitato 18 Gennaio: "Arroganza e scempio della legalità"

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  01 dicembre 2025 17:16

“L'atto di arroganza politica andato in scena oggi nel Consiglio Comunale di San Giovanni in Fiore è un insulto diretto alla legalità e alla dignità dei cittadini. La maggioranza consiliare ha compiuto un gesto di una gravità inaudita: rinviare il punto all'ordine del giorno sull'accertamento dell'incompatibilità della Sindaca Rosaria Succurro, tra la carica di primo cittadino e quella di Consigliere Regionale”.
E’ quanto scrive il ‘Comitato 18 Gennaio dopo la conclusione del Consiglio comunale e aggiunge:
“Questo rinvio non è un normale slittamento burocratico; è la prova lampante di un Consiglio comunale svuotato di ogni autonoma e, in questo caso, dovuta determinazione. La massima Assemblea Elettiva, con tale atto di rinvio, risulta politicamente sottomessa, in sfregio ad ogni norma giuridica e ad ogni principio etico.
Ciò che rende questo rinvio ancora più scandaloso è il contesto: l'azione del Consiglio Comunale avviene mentre il Tribunale di Catanzaro ha già emesso il decreto di fissazione dell'udienza per l'accertamento di tale incompatibilità. 
Peggio ancora! 
La legge è chiarissima: dalla notifica di tale decreto, la sindaca Succurro nonché Presidente della Provincia, ha dieci giorni per rimuovere la causa di incompatibilità, optando per una delle due cariche, altrimenti andrà incontro alla decadenza dal ruolo di Consigliere Regionale, come previsto dall'Articolo 69 del TUEL.
La nota del ‘Comitato’ prosegue : "Di fronte a un chiaro dettato normativo e all'intervento di un'Autorità Giudiziaria, il Consiglio Comunale non aveva alcuna discrezionalità. Il dovere del Consiglio, come organo di controllo, era uno e uno solo: prendere atto e avviare immediatamente la procedura di contestazione. Rifiutarsi di farlo è un'aperta violazione delle responsabilità istituzionali.
Purtroppo, non abbiamo rappresentanti autonomi e capaci di pretendere il rispetto della legalità ma "pupazzi" telecomandati.
La maggioranza consiliare ha dimostrato una totale abdicazione del proprio ruolo. Non sono stati Consiglieri rispettosi della legge e della comunità, ma semplici burattini che si muovono a comando della "coppia" Succurro-Ambrogio. Il loro voto a favore del rinvio è il sintomo di un sistema in cui l'interesse personale e la conservazione del potere vengono anteposti alla trasparenza e al rispetto delle istituzioni. Hanno scelto di proteggere, ancora per qualche giorno, la poltrona del capo a scapito della legalità, trasformando l'aula consiliare in un teatro dell'assurdo, dove la volontà di due persone calpesta le leggi dello Stato.
Il prezzo di questa sfacciataggine - prosegue la nota - non lo paga solo la democrazia formale, ma l'intera comunità di San Giovanni in Fiore.
Il Comune viene tenuto ostaggio di una situazione di potenziale e palese illegittimità, con una Sindaca che calpesta la legalità pur di patrocinare ancora lo sfarzo di costose luminarie ed un premio Gioacchino da Fiore, organizzato all'insegna della mondanità e della grande abbuffata a spese dei cittadini. Così, anziché valorizzare ed esaltare la figura del grande Abate, ne sfregiano e distorcono l'immagine utilizzando 90 Mila euro del bilancio comunale già carico di debiti milionari. 
Insulto alla Giustizia. 
I Consiglieri, giurando di adempiere al loro mandato con disciplina e onore, hanno tradito il loro giuramento in favore di un interesse di parte.
È giunto il momento che i cittadini di San Giovanni in Fiore si sveglino e pretendano che i loro rappresentanti agiscano in conformità con la legge, non come semplici esecutori di ordini privati. Il rinvio di oggi - conclude il ‘Comitato 18 Gennaio’ è una ferita aperta sulla pelle della democrazia locale, che non deve essere tollerata”


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