“Se sbaglio mi corrigerete”. Era il 16 ottobre 1978, e con poche, semplici e buffe parole, in un attimo Karol Wojtyla divenne per tutti il Papa, non un Papa. In un attimo, il mondo capì che il vento che soffiava da est avrebbe cambiato l’assetto geopolitico del pianeta. Per noi giovani dell’epoca - non ero ancora nato, ma più di metà vita l’ho trascorsa sotto il suo pontificato - quell’uomo divenne l’emblema della Chiesa, una Chiesa non del tutto guarita dai mali del passato, ma una Chiesa capace di svoltare, traghettata nel Terzo Millennio da quell’uomo buono, umile, un nonno per molte generazioni, ma capace di una rivoluzione dolce. Con lui caddero molte barriere, tante porte si aprirono, tanti mondi, seppur distanti, si incontrarono!
“Non abbiate paura, aprite, anzi spalancate le porte a Cristo”. Fu questo l’incipit del suo lungo pontificato, il terzo per durata, iniziato con l’Angelus in piazza San Pietro domenica 22 ottobre 1978, e terminato sabato 2 aprile 2005, in una Roma sommersa di dolore, di affetto, di riconoscimento e di gratitudine, stretta attorno a lui e alla sua sofferenza nella più grande cerimonia funebre della storia: qualcosa come sei milioni di fedeli sono stati stimati nella citta del Vaticano, l’intera umanità unita come una grande famiglia in un abbraccio e in una dimostrazione d’affetto senza precedenti.
Oggi, 11 settembre 2020, a 15 anni dai suoi funerali seguiti in mondovisione, durante i quali per la prima volta si gridò: “Santo subito!”, la massima assise consiliare è stata chiamata a scrivere una pagina storica per questo territorio di Casali del Manco: approvare la proposta presentata all’Amministrazione Comunale dalla Consulta dei Parroci Casalini, che ha espresso nella persona di San Giovanni Paolo II la figura patronale alla quale la Chiesa affida la protezione e l’accompagnamento dei cittadini Casalini, nonché le chiavi dell’intera cittadina presilana.
Alla presenza dell’Arcivescovo Metropolita della diocesi di Cosenza-Bisignano, S.E.R. Mons. Francesco Nolè, del Vicario Generale, Mons. Gianni Citrigno e di tutti i parroci che prestano e che hanno prestato il loro servizio pastorale nel territorio comunale, grande emozione e soddisfazione sono state espresse dal sindaco Martire e dal presidente Covelli, con l’auspicio che il territorio comunale casalino, sull’esempio del suo Santo Patrono Giovanni Paolo II, sia più propenso a costruire ponti, anziché alzare muri, abbandonando i vecchi campanili.
Le dimensioni del “fenomeno Wojtyla”, da oggi in poi, devono essere per Casali del Manco qualcosa di poli-direzionale, proprio come fu il suo magistero in vita: primo Papa ad entrare in una sinagoga (1986), innumerevoli colloqui ed incontri con diversi capi di stato e vari presidenti degli Stati Uniti, segretari del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, nonché Fidel Castro; ha pregato presso il Muro del Pianto di Gerusalemme (2000), ha passeggiato insieme a Helmut Kohl alla porta di Brandeburgo, l’allora confine tra l’Europa democratica e il mondo sovietico, ha assistito (1989) al crollo del muro di Berlino, guidando la “barca di Pietro” attraverso la prima vera unione dell’Europa e globalizzazione del mondo, ha pronunciato la scomunica dei mafiosi in risposta alle stragi di Cosa Nostra, con parole ferme e pesanti come macigni (1993).
104 viaggi in totale in tutto il mondo e 463 visite pastorali in tutt’Italia: in tali occasioni, folle mai riunite per eventi religiosi, a testimonianza del ponte costruito tra nazioni e religioni diverse.
Notevole, persino, la mole dei documenti prodotti: 14 encicliche e 71 tra esortazioni, costituzioni e lettere apostoliche. Ma dove Wojtyla ha superato tutti i Papi precedenti messi assieme, è stato nel promuovere eroi dello spirito agli altari, proclamando 1338 nuovi beati e canonizzando 482 santi.
Restano alla storia i 2 giubilei (1983-1984 e 2000) sotto il suo pontificato, nonché l’istituzione (1985) delle Giornate Mondiali della Gioventù (2 milioni di giovani di tutto il mondo sopraggiunti il 2000 a Tor Vergata): “Nel corso del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri. Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete ad essere strumenti di violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario. Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti”.
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