"In data 12 luglio 2019 le scriventi Organizzazioni sindacali avevano segnalato al Commissario straordinario per il Piano di rientro dal debito sanitario Calabria, Saverio Cotticelli e al Direttore Generale del Dipartimento Salute della Regione Calabria, Antonio Belcastro, con la nota che si allega alla presente, una serie di eccezioni e irregolarità di natura tecnico-giuridico, oltre a svariate ragioni di mera inopportunità , che inficiano la composizione e lo stesso Regolamento dell’Organismo Tecnicamente Accreditante (OTA)". Inizia così un comunicato congiunto di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl che ritorna sulla spinosa faccenda che riguarda la nomina del responsabile dell'Ota. Nelle scorse settimane si era sollevato un polverone. Ora i sindacati riprendono.
"Era stato chiesto di procedere a una rivalutazione dell’individuazione dei soggetti a cui e stata affidata la conduzione e la Presidenza di un Organismo, quale l’OTA, che svolge un compito di prioritario interesse pubblico e fondamentale ai fini dell’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse disponibili da destinare al miglioramento della qualità e della sicurezza delle cure e dei servizi. Il Commissario Cotticelli aveva revocato il DCA precedentemente pubblicato dall’ex Commissario di Governo Massimo Scura perché , a parere del nuovo Commissario, aveva generato nella materia trattata le storture tecniche e normative, motivando tale determinazione con la necessita che a presiedere l’OTA dovesse essere una figura terza, garante delle imparzialità delle procedure di accreditamento istituzionale. Ebbene, in tale contesto, certo - proseguono le tre sigle sindacali- non ci saremmo aspettati che venisse perfino modificato il Regolamento generale dell’O.T.A. consentendo a chi non e dirigente, addirittura di presiederlo. Fatto grave, proprio in considerazione del ruolo strategico che deve assolvere l’Organismo".
"A questo punto, il dubbio che la modifica del Regolamento sia stata effettuata proprio per sopperire al macroscopico “errore” commesso dal Dipartimento con la nomina di una figura non certamente terza e che non aveva i requisiti rispetto al precedente DCA, diventa quasi certezza. Piegare le norme e le regole alle opache logiche che sono ormai dominanti nella sanità calabrese e una consuetudine che le scriventi Segreterie regionali combatteranno fino in fondo con ogni mezzo legalmente riconosciuto. A distanza di oltre un mese dalla pubblicazione del documento di denuncia, tutto tace, nessuna risposta e pervenuta alle sottoscritte nonostante le fondate argomentazioni e le richieste chiare e ben circostanziate poste al Commissario ad acta, Cotticelli e al Direttore del Dipartimento Salute, Belcastro, anche in incontri tenuti alla Cittadella regionale".
"Presidente - cambiano interlocutori i sindacati-, ci saremmo aspettati da Lei sulla questione un intervento immediato e risolutivo, vista l’indignazione che ha suscitato tale vicenda. FP CGIL, CISL FP e UIL FPL Calabria ritengono tale atteggiamento fortemente offensivo per il ruolo che svolgono le Organizzazioni Sindacali ma ancor di più lo interpretano come una volontà lesiva e sprezzante delle tante declamate esigenze di trasparenza e legalità nella conduzione di un Sistema Sanitario regionale che piuttosto che anteporre il bene e la cura della salute dei calabresi fa prevalere interessi ed egoismi di parte!"
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