Sanità, recuperare 115 milioni di euro in tre anni: la 'sfida' sui viaggi della speranza nel programma operativo

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Occhiuto al momento della sottoscrizione dell'accordo con il Bambino Gesù di Roma

Nel documento approvato dal presidente e commissario della sanità Roberto Occhiuto si punta a ridurre la mobilità passiva per 25 milioni nel 2023, 40 nel 2024 e altri 50 nel 2025

  21 novembre 2022 18:34

di GABRIELE RUBINO

Ridurre la mobilità passiva di 65 milioni di euro in due anni, a cui potrebbero aggiungersene altri 50 milioni nel 2025. Dunque, circa 115 milioni in tre anni. Sono gli obiettivi contenuti nel programma operativo (la prosecuzione del Piano di Rientro della sanità calabrese) approvato dal commissario ad acta Roberto Occhiuto (LEGGI QUI)

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NEL 2019 LA MOBILITA' PASSIVA EVITABILE STIMATA IN 101 MILIONI DI EURO- La riduzione dei viaggi della speranza dei calabresi occupa uno dei primi capitoli del documento da poco licenziato dal dipartimento regionale Tutela della Salute, dopo una fitta interlocuzione con i ministeri vigilanti. Il dato di partenza è rappresentato dai flussi di mobilità (i calabresi che si curano in altre regioni) del 2019, equivalenti a circa 47 mila prestazioni con un controvalore di 188 milioni di euro. In questa massa, nel mirino è finita la cosiddetta mobilità 'evitabile', cioè l'insieme dei ricoveri fuori dalla Calabria ancorché le prestazioni fossero disponibili sul territorio e in cui ricadono quelle a bassa e media complessità, oltre a ricoveri inappropriati. Nel 2019, la porzione di mobilità 'evitabile' valeva quasi 101 milioni di euro.

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SI PUNTA A RIDURLA DI 65 MILIONI IN DUE ANNI- Stando al programma operativo, si prevede "il recupero del 25% della mobilità evitabile (pari a circa 25 milioni su 100.764.108 euro) nell’anno 2023 e del 40% (pari a circa 40 milioni) nell’anno 2024. A tal fine occorrerà sottoscrivere Accordi di mobilità con altre regioni particolarmente attrattive per i pazienti calabresi. In tali Accordi bisognerà stabilire le modalità di remunerazione e di gestione dei DRG inappropriati in regime di ricovero; parallelamente - si legge ancora - sarà dato ai Direttori generali delle Aziende regionali un obiettivo di incremento della produzione locale per tali DRG".

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DAL 2025 SI PUNTA A RECUPERARE ALTRI 50 MILIONI ANCHE SULLA MOBILITA' ACCETTABILE- Si prova a salire di livello più avanti. Infatti, leggendo il programma operativo, "a partire dall’anno 2025 si stima un recupero pari a 50 milioni per effetto delle azioni sopra descritte, sia sulla mobilità accettabile sia su quella evitabile". Questo sarebbe reso possibile dall'assunzione di personale dedicato alle "attività di ortopedia e di chirurgia oncologica presso gli HUB regionali che consentirà di incrementare la produzione e la attrattività dei presidi regionali", la piena attivazione dei presidi di Praia a Mare e di Trebisacce per contrastare la mobilità di prossimità e infine dispiegherà i suoi effetti l'accordo con l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. 

I DATI SUI DRG A BASSA E MEDIA COMPLESSITA'- Sui ricoveri a bassa e media complessità, la regione Lazio assorbe quasi il 30%. "L’approfondimento sui primi 20 DRG, effettuato sull’anno 2019, evidenzia che il primo motivo di fuga è rappresentato dagli 'Interventi su utero e annessi non per neoplasie maligne senza CC' 1150 casi a fronte di una produzione interna di 2953 ricoveri. In questo gruppo di ricoveri appare particolarmente inadeguata l’offerta della regione per i ricoveri dei 'Disturbi mentali dell'infanzia' che nel 57% dei casi viene soddisfatta dalla regione Lazio (Ospedale Pediatrico Bambino Gesù). Ma ancora più alto è il rapporto tra i volumi in fuga e la produzione interna per “Altri interventi sull'apparato riproduttivo femminile” pari a 8,80. In questo caso, la regione di fuga è principalmente la Lombardia (96% dei casi) e le strutture di attrazione sono private accreditate nell’85% dei ricoveri".

I DATI SUI RICOVERI INAPPROPRIATI- Passando ai ricoveri inappropriati, la regione Lazio assorbe quasi il 25%. "L’approfondimento sui primi 20 DRG, effettuato sull’anno 2019, evidenzia che il primo motivo di fuga è rappresentato dagli “Altre diagnosi del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo” 810 casi a fronte di una produzione interna di 1277 ricoveri. Da evidenziare la fuga per prestazioni di Radioterapia in regime di ricovero ordinario pari a 253 casi (erogati nel 38% dalla Sicilia e nel 22% dalla Toscana) con il rapporto tra i volumi in fuga e la produzione interna pari a 42,17".

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