Sanità. Rispuntano (a sorpresa) gli atti aziendali. I 'rilievi' regionali a quello dell'Aou Mater Domini

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Incontro in Regione con i vertici del Policlinico di Catanzaro. Ecco le principali contestazioni della Regione, ma dall'Aou Mater Domini: "Sono superabili"

  15 ottobre 2021 23:07

di GABRIELE RUBINO

Quasi a sorpresa, e dopo mesi di inattività sul fronte regionale, tornano alla ribalta gli atti aziendali dell'aziende sanitarie provinciali e ospedaliere calabresi. In Cittadella, il dipartimento - a pochi giorni dalle elezioni- ha rispolverato i documenti approvati (in tempo) nella prima metà dell'anno dai commissari straordinari degli enti avviando i round di confronto propedeutici all'eventuale approvazione finale. L'atto aziendale, è la 'carta costituzionale organizzativa' di ciascuna Asp e azienda ospedaliera, ed era uno dei principali obblighi previsti dal Decreto Calabria bis. Particolarmente importante l'incontro di un paio di ore avvenuto oggi, sull'atto Aou Mater Domini di Catanzaro, non fosse altro che è l'unica azienda calabrese che non ne ha mai avuto uno. 

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I RILIEVI EMERSI NEL CORSO DELLA RIUNIONE- Il documento di partenza è stato piuttosto travagliato perché da quello originario deliberato dal commissario straordinario Giuseppe Giuliano si arrivò ad un'altra versione con parecchie modifiche che ottenne (non senza scontri) l'intesa del rettore dell'Umg Giovambattista De Sarro (LEGGI QUI i dettagli dell'atto aziendale dell'Aou Mater Domini). Nell'incontro di oggi, in cui oltre a Giuliano era presente il dg del dipartimento Giacomino Brancati, non sono mancati i 'rilievi' regionali. Pur essendo stati sostanzialmente confermati i numeri delle strutture complesse e delle strutture semplici designate, così come l'impostazione basata sui Dipartimenti ad attività integrata (DAI), sono arrivate le sottolineature con la matita blu. Ad esempio sulla composizione delle strutture all'interno dei dipartimenti sarebbe stata contestata l'omogeneità e l'affinità delle materie, così come i doppioni sui laboratori. Sarebbe stata poi cassata una struttura a valenza dipartimentale poiché non prevista nel Dca 64 (l'attuale organizzazione della rete ospedaliera regionale). Altro punto critico, sarebbe la spesa per i docenti a programma (quelli a cui non è assegnato il primariato) che secondo la controparte regionale dovrebbe essere a costo zero, oltre alla mancata pesatura in termini di obiettivi. Questo il sunto dei rilievi che per il management dell'Aou Mater Domini sarebbero comunque 'superabili'. A questo punto le contestazioni dovrebbero essere recepite dal commissario straordinario Giuliano e per poi essere (ri)girate al rettore dell'Umg Giovambattista De Sarro che dovrà determinarsi. A quel punto con l'atto emendato rispedito in Regione, potrebbe anche arrivare l'approvazione definitiva. Ma la vera domanda è: da chi? O meglio, da quale commissario? Non è mistero che il neo presidente della Giunta Roberto Occhiuto abbia posto come primo obiettivo essere nominato capo della sanità calabrese al posto di Guido Longo. Sembra complicato che l'iter dell'atto aziendale (che attenzione se approvato comporterebbe il consolidamento di primariati, incarichi e aspettative) finisca prima della svolta al vertice della sanità calabrese. 

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L'INCONTRO CON I PRIMARI- Sempre all'Aou Mater Domini, nei giorni scorsi il commissario Giuliano ha incontrato i primari per affrontare alcune tematiche. Per quanto riguarda la corresponsione dell'indennità di risultato è stato chiarito come non sia liquidabile quella riferita all'anno 2018 poiché non è stato approvato il piano della performance. Documento invece approvato nel 2019, tuttavia le erogazioni arriveranno in ritardo proprio perché è stato introdotto questo complesso meccanismo di misurazione del raggiungimento degli obiettivi. Sulle indennità Covid c'è sostanzialmente un problema di coperture. All'Aou Mater sono state assegnati circa 153 mila, in proporzione ai numeri comunicati dal precedente commissario. Peccato che in realtà sono molti di più, per essere 'coerenti' i fondi dovrebbero essere almeno 540 mila euro.

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