di GABRIELE RUBINO
"La conclusione del procedimento non poteva essere diversa", ossia la decadenza dell'accreditamento. La pronuncia del Tar Calabria è alquanto lapidaria (LEGGI QUI). Dopo quasi un mese e mezzo di attesa dall'udienza pubblica, ha respinto il ricorso di Villa Sant'Anna di Catanzaro contro l'atto del commissario ad acta alla sanità calabrese a seguito del quale è venuto meno l'accreditamento a svolgere attività remunerata con soldi pubblici per varie discipline e, in particolare, per la parte più pregiata quella della Cardiochirurgia. Quella per cui la casa di cura era, fino a pochi anni fa, l'emblema della sanità privata calabrese.
DOCUMENTAZIONE INCOMPLETA- Il succo della pronuncia è semplice. Come per gli altri privati, l'accreditamento ha una scadenza triennale e va rinnovato secondo procedure uguali per tutte. Un meccanismo che serve a verificare la permanenza degli standard e i livelli di attività assistenziale, consentendo un certo livello di concorrenza. Allo spirare del termine (e anche oltre), il soggetto pro tempore rappresentante la clinica non ha fornito la documentazione necessaria. "L’amministrazione - scrivono i giudici amministrativi - si è limitata a prendere atto di un effetto giuridico (già prodottosi), correlato al mero decorso del triennio di durata dell’accreditamento e alla mancata trasmissione per tempo di una istanza di rinnovo completa della documentazione prevista". La scadenza coincideva, grossomodo, con marzo dell'anno scorso. La precedente proprietà della clinica, a settembre 2023, aveva presentato una prima istanza ma, per l'appunto, incompleta. Dopodiché è subentrata la liquidazione della struttura (con la prospettiva poi realizzata più avanti del fitto di un ramo d'azienda). Ad aprile dall'ufficio del commissario si è azionata la procedura di revoca (che in realtà era decadenza) che poi si è perfezionata con il decreto tombale di giugno 2024. "Spettava alla ricorrente e alla curatela premurarsi che fossero sussistenti tutti i presupposti di diritto e di fatto per ottenere la domanda di rinnovo, martella ancora il Tar.
LE RICADUTE OCCUPAZIONALI E LA PREVALENZA DEL DIRITTO- In due passaggi i giudici amministrativi hanno affrontato anche la questione delle ricadute economiche ed occupazionali conseguenti al mancato rinnovo dell'accreditamento di Villa Sant'Anna. "Al Collegio - si legge - non sfuggono tali conseguenze e, soprattutto, le ricadute occupazionali della decadenza dell’accreditamento, ma non ritiene che esse assumano la rilevanza giuridica che suggerisce parte ricorrente". Insomma una cosa è la norma, altro le conseguenze della sua applicazione. E ancora: "Né in questa sede di legittimità e di esame nel merito della fattispecie possono avere rilevanza decisiva i fattori socio-occupazionali, a differenza di quanto avvenuto in fase cautelare secondo la pronuncia del Consiglio di Stato".
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