Sarà Pippo Callipo il candidato giallorosso alla presidenza della Regione

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Pippo Callipo
  14 settembre 2019 09:00

di STEFANIA PAPALEO

E’ Pippo Callipo, il re del tonno, uno degli imprenditori più in vista della Calabria, il nome su cui si sta costruendo l’alleanza Partito Democratico-Cinquestelle per la conquista della Regione. Sulla base di elementi inoppugnabili e fonti molto autorevoli, tutto lascia presupporre che una prima intesa di massima sarebbe stata raggiunta tra gli strateghi del PD e di M5S. La trattativa è molto avanti e sarà ufficializzata non appena sarà nota la data delle elezioni.

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Mancava solo un elemento del complicato puzzle ed è arrivato: la nomina a sottosegretario nel governo giallorosso di Anna Laura Orrico, deputata pentastellata eletta nel collegio di Cosenza, da sempre vicinissima a Callipo. La prima esperienza politica della Orrico è stata, infatti, quella di segretaria del movimento “Io resto in Calabria”, fondato nel 2000 dal re del tonno per tentare l’avventura di candidato alla presidenza della regione.

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Sarebbe, dunque, la Orrico, insieme alla deputata europea Laura Ferrara, a sponsorizzare il nome di Callipo che non risulta sgradito nemmeno al PD. L’imprenditore ha sempre avuto simpatie verso la sinistra (chi non ricorda la famosa visita di Massimo D’Alema nel suo stabilimento di Maierato ?), se si esclude la virata verso Wanda Ferro nelle regionali del 2014.

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Callipo è già stato candidato alla presidenza della Regione nelle elezioni del 2010. Con il suo solo movimento e l’appoggio della lista Bonino, conquistò un sorprendente 10% e centomila voti.

La candidatura di Callipo permetterebbe al PD di superare l’ostinata resistenza di Mario Oliverio che difficilmente potrebbe decidere di correre da solo.

La sfida dovrebbe, dunque, essere tra Pippo Callipo per i giallorossi e Mario Occhiuto per il centrodestra che ha ormai in tasca la candidatura dopo il ritrovato accordo tra Berlusconi e Salvini.

Sarà una partita aperta. I giallorossi partono dal 49% raggiunto alle Europee (27% i Cinquestelle, 18% il PD, 2% la sinistra, 2% Più Europa), il centrodestra dal 46% (22% la Lega, 13% Forza Italia, 10% Fratelli d’Italia).

 

 

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