Scioglimento Comune Rende, Principe: "Il 27 giugno resterà giornata dell'infamia per città"

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La sede del Comune di Rende
  28 giugno 2023 11:58

 "27 giugno 2023, la giornata dell’infamia per la città di Rende. Inutile, riduttivo, fuori luogo aggiungere altro. L’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Manna è riuscita in quello che credevamo impossibile, da cittadini di Rende: vedere la nostra amata città essere macchiata da uno scioglimento dell’amministrazione comunale per Mafia". Lo dichiara Lorenzo Principe, segretario di Innova Rende.  

“In 30 anni di vita nella mia città ero abituato a considerare Rende la città più evoluta della Calabria e in alcuni casi del Mezzogiorno. - continua - La città dell’università, dove certo la ‘ndrangheta era presente, come lo è a Milano, Roma o Pavia, ma non era così permeante e capace di “gestire” la cosa pubblica. Oggi, invece, mi ritrovo in una città, come tante altre calabresi, con un consiglio comunale sciolto per infiltrazione mafiosa in cui è evidente, visti i 18 mesi di commissariamento (che vanno ben oltre quelli che in tanti si attendevano), che l’amministrazione ha consentito al malaffare di entrare e fare ciò che voleva. Questa giornata credo rimarrà nella memoria di tutti i rendesi. E forse in quella di tanti calabresi che guardavano a Rende come esempio di sviluppo socio-economico, di città innovativa e avanzata, insomma guardavano a Rende per come l’aveva immaginata e progettata Cecchino Principe”.

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Sarebbe però errato e inutile, si legge nella nota, soffermarci solo sul commissariamento, c’è bisogno di iniziare subito a parlare di una ripartenza della città, di una rinascita della buona politica. Questi 18 mesi non siano, sin dal primo giorno, un Vietnam di polemiche e accuse, ma un periodo di sana assunzione di responsabilità verso tutti i cittadini rendesi da parte di tutta la politica della città di Rende. 

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Questo scioglimento è sicuramente stato “causato” da alcuni, ma adesso ne siamo tutti responsabili; siamo soprattutto tutti responsabili di far ripartire la città dopo questi 18 mesi che, basta guardare le tante esperienze in giro per la Calabria e per l’Italia, non saranno semplici. Perché quando la politica è messa in un angolo e non governa, per far spazio ai tecnici, il tessuto socio-economico non ne giova di certo.  Anziché cercare colpevoli, compito che lasciamo alla Magistratura, anziché avvelenare i pozzi, crediamo che oggi davanti a questa infamia, tutta la politica sana di Rende, senza colori o distinzioni, debba sedersi allo stesso tavolo, stendere e sottoscrivere un patto etico-istituzionale e impegnarsi in questi 18 mesi a riportare il confronto politico sano, aperto e dialettico a Rende. La città ha e avrà ancora più bisogno di politica quando si tornerà alle elezioni e Innova Rende si impegnerà in questa direzione. Ormai - conclude -  il dado è tratto, inutile guardare al passato che ha generato disastri, pensiamo alla ricostruzione della politica, della città, del tessuto civile".

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