Scontri dopo il derby, Volt Calabria: "Disorganizzazione e manganelli, condanniamo la violenza di entrambe le tifoserie"

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images Scontri dopo il derby, Volt Calabria: "Disorganizzazione e manganelli, condanniamo la violenza di entrambe le tifoserie"
Loto Volt

La posizione del team regionale sugli avvenimenti del derby Cosenza - Catanzaro

  07 marzo 2024 16:25

"Vogliamo subito mettere in chiaro una cosa: condanniamo fermamente gli atti di violenza compiuti dagli Ultras di entrambe le tifoserie" 

L'ennesima macchia lasciata da un tifo malato, ha rovinato non solo quella che doveva essere una domenica di sano sport, ma ha anche danneggiato l’immagine di tutta la regione.
Quello che poteva essere il rilancio della Calabria si è trasformato in un nuovo momento di campanilismo inutile e immotivato, spinto ancor di più da parte della politica e del giornalismo locale e nazionale.
Ma ancor più grave, a nostro avviso, è stata la totale incapacità delle istituzioni competenti, di entrambe le città, di prevenire i danni.
Da un lato il GOS di Cosenza che si è riunito con un ritardo troppo grande per poter permettere l’organizzazione di una qualsivoglia attività di prevenzione, salvo delle fantomatiche minacce di Daspo, mentre dall’altra parte c’è stata l’incapacità della questura di Catanzaro di limitare l’afflusso, verso la città di Cosenza, di tifosi sprovvisti di biglietto.

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Se c’è una parola che può riassumere quanto è accaduto Domenica 3 Marzo 2024 è: Disorganizzazione/Incompetenza (al lettore la scelta definitiva).
Le fonti giornalistiche di entrambe le città concordano che i “disservizi” sono iniziati ancora prima della partita, con i tifosi automuniti giunti da Catanzaro lasciati in balia degli eventi, in una zona che sarebbe dovuta essere presidiata dalle forze di polizia, senza alcuna informazione sul percorso da intraprendere per arrivare incolumi allo Stadio San Vito - Gigi Marulla.

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Nonostante i Daspo promessi dalla questura di Cosenza, nessun controllo è stato effettuato all’ingresso del settore ospiti, con il risultato che quasi duemila persone sono riuscite ad accedere all’evento, senza biglietto o con biglietti di altri settori dello stadio.

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Alla fine della manifestazione si è presentata un’altra situazione ancor più spiacevole per i tifosi catanzaresi che hanno lasciato lo stadio, con scarse indicazioni sul percorso da intraprendere, senza scorta e bloccati nel traffico di Cosenza, con alto rischio per la loro incolumità.
Quando poi è stato il momento dei pullman della tifoseria organizzata si è verificato il grosso dei disordini, che degenereranno in poco tempo con l’assalto da parte di frange della tifoseria cosentina e lo scontro tra la tifoseria catanzarese e gli agenti della celere.

Come Volt Calabria esprimiamo massima solidarietà agli agenti feriti e puntiamo il dito verso coloro che avrebbero dovuto garantire un servizio d’ordine all’altezza del sesto derby più pericoloso d’Italia, assicurando l’incolumità non solo degli agenti rimasti coinvolti negli scontri, ma anche della parte sana di entrambe le tifoserie e della cittadinanza di Rende che ha corso i pericoli maggiori.

Ad inasprire ulteriormente i toni, è stato il servizio pubblico, che nonostante continui, nel suo ultimo comunicato, a dichiararsi super partes, ha alimentato una narrazione unilaterale, volendo essere buoni, distorta e senza attendere la fine delle investigazioni, ancora in corso, da parte della questura di Cosenza, come fatto, invece, da altre testate giornalistiche locali.

In qualità di cittadini calabresi, auspichiamo che chi di dovere si prenda pubblicamente le proprie responsabilità e che, terminate le indagini, se
necessario, il TG e il TGR Rai effettuino le dovute rettifiche, per raccontare gli eventi in maniera veritiera.
La storia della pubblica sicurezza italiana è fatta, storicamente, di prevenzione più che di repressione.

Per parafrasare il nostro Presidente della Repubblica: l’uso dei manganelli esprime un fallimento".

E' quanto scrive, in una nota, l'associazione Volt Calabria (Volt Cosenza e Volt Catanzaro).

 

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