Scuola. La dott.ssa Labonia sull’incognita delle mense ai tempi del covid

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Rosanna Labonia

La riflessione del medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva Sanità Pubblica  a poche ore dall'inizio della scuola

  27 settembre 2020 09:58

di ROSANNA LABONIA*

E finalmente la scuola riapre e si ricomincia tra task force, decreti, misurazione della febbre, mascherine, certificazioni, misure di sicurezza  ecc., perché  diritto alla salute e diritto all’istruzione devono camminare insieme, come ripete spesso e giustamente, il Ministro Speranza. Nella scuola, lo spazio, il tempo, il rapporto con gli adulti educatori, con i compagni sono determinanti per l’apprendimento di contenuti e modelli di vita e diventano, in questo particolare periodo, anche importanti per la sicurezza e la salute.  Si e’ cercato di trovare risposte adeguate e di sperimentare soluzioni creative nella speranza di una efficacia per tutti gli studenti. Ci sono regole nuove dettate dalla task force per le emergenze educative, ci sono i medici, le commissioni ed i responsabili per il covid 19 in tutte le scuole, figure nuove e necessarie per gestire eventuali casi emergenziali.

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Il decreto legge 8 settembre 2020 n.111, introduce o rinnova le misure di sicurezza in materia di coronavirus a scuola, fissa disposizioni in materia di trasporto pubblico locale, trasporto scolastico, interventi urgenti per l’avvio ed il regolare svolgimento dell’anno scolastico 2020-2021, dà indicazioni  sul lavoro agile e congedi straordinari per i genitori durante il periodo di quarantena obbligatorio del figlio convivente per i contatti scolastici. Mascherine per tutti ad eccezione dei bambini al di sotto dei sei anni d’età, che può  essere rimossa in condizione di staticità (es. alunni seduti al banco) con il rispetto di almeno 1 metro di distanza. Nasce a questo punto una  domanda per le scuole provviste di mensa scolastica: come saranno  gestiti in totale sicurezza  i minuti dedicati al pasto? Ritengo sia uno dei momenti più  importanti della vita scolastica e sicuramente il più delicato, anche perché  la mascherina verrà  tolta per poter mangiare.  

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Nelle scuole fornite di servizio mensa la sicurezza alimentare deve seguire le normative vigenti (HACCP e pacchetto Igiene), ma credo che non pochi saranno i problemi in epoca covid 19.

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Ci sarà l’abolizione della sala refettorio per evitare l’affollamento  (la refezione può essere organizzata in modo da evitare l’affollamento  dei locali ad essa destinati a meno che le dimensioni dell’ambiente non consentano di mantenere i gruppi opportunamente separati, vedi allegato 1- Regione Calabria. Documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività  in presenza dei servizi educativi e delle scuole d’infanzia), oppure il consumo del pasto avverrà con turnazione o senza sul proprio banchetto sanificato prima e dopo il consumo del pasto. Ma come avverrà la distribuzione dei pasti? Il confezionamento in monoporzioni dovrebbe essere la regola,  almeno per le mense che usufruiscono del servizio catering. Diverso sarà invece il discorso  per le scuole che hanno il punto cottura in loco, dove occorrerà  seguire tutta una serie di regole e di comportamenti da parte del personale addetto, dei bambini, del personale, docente e non, che usufruirà dei pasti. L’incognita della mensa scolastica ai tempi del covid 19 è un problema, tra i tanti problemi, che dovrà  essere affrontata nei minimi dettagli dalle Regioni, dal Governo e dai Comuni. Molte scuole inizieranno l’attività facendo slittare l’avvio della  refezione, ma non dimentichiamo che la mensa scolastica è elemento fondamentale all’interno di un sistema educativo, permette la socializzazione e la promozione della salute e solo  norme e regole certe, potranno dare in un momento di paura generale, sicurezza e tranquillità necessarie ai genitori, ai bambini e al personale della scuola.

* Medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva Sanità Pubblica      

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