"Le deficienze di un'errata applicazione della Riforma della Geografia Giudiziaria del 2012 sono venute tutte a galla. E l'emblema di una lettura distorta delle necessità e delle impellenze del sistema giustizia si sono palesate tutte e per intero con la soppressione del Tribunale della Sibaritide. Lo hanno detto e ribadito tante volte durante questi anni esponenti politici, associazioni forensi e cittadini. A questo coro immenso oggi si aggiunge anche la voce autorevole del procuratore Antimafia Nicola Gratteri, probabilmente la più autorevole che il mondo giuridico italiano possa esprimere in questo momento storico".
E' quanto afferma, in una nota, la deputata del M5s, Elisa Scutellà, presidente dell'intergruppo parlamentare sulla Geografia giudiziaria e componente della Commissione parlamentare Giustizia che sulla vicenda ha presentato un'interrogazione al ministro Alfonso Bonafede.
"La chiusura del presidio di viale Santo Stefano - prosegue Scutella - è stata una stortura in tutti i sensi. È giunto il momento di porvi rimedio, ripristinando il diritto alla giustizia lì dove è stato malamente soppresso. Se non ora, quando? Credo che i tempi per chiedere e ottenere la riapertura del Tribunale della Sibaritide ed il consequenziale potenziamento dei presidi di controllo siano andati oltre i tempi di maturazione. Questa è la tesi che sosteniamo da tempo e oggi trova l'avallo importante del procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri. Nel territorio della Calabria del Nord Est dal 2012 ad oggi i fatti criminali sono raddoppiati e negli ultimi due c'è stata una recrudescenza di omicidi e fatti delittuosi che non può più lasciare indifferenti. Bisogna agire, ora e subito, facendo leva anche sulla cervellotica applicazione della cosiddetta Legge Severino e sulla proposta alternativa avanzata proprio dal Movimento 5 stelle nel 2013, che in riferimento alle disposizioni integrative e correttive alla Riforma Giudiziaria, a firma proprio dell'attuale Ministro Bonafede e dal Sottosegretario Ferraresi, specificava come il tribunale di Rossano non doveva essere soppresso in ragione del tasso di impatto della criminalità organizzata con un inspiegabile accorpamento della sede a quella di Castrovillari".
"Questa è una battaglia di tutti - sostiene ancora la parlamentare - per la quale mi sto spendendo senza lesinare forze ed energie sin dal primo giorno in cui ho messo piede nell'aula parlamentare. Ecco perché sono convinta che oggi, con un nuovo spirito dato dalle parole del procuratore Gratteri, è necessario battersi per correggere questa stortura.Sono certa che il Ministro Bonafede comprenderà queste istanze e facendo sintesi restituirà ai cittadini un diritto ingiustamente soppresso".
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