MORANO CALABRO (COSENZA) - "È impensabile realizzare un impianto di stoccaggio e trattamento rifiuti esclusivamente sulla base di una valutazione personale e politica dell'amministrazione comunale. Occorrono studi di fattibilità e valutazioni che certifichino la gravità dell'impatto ambientale. E siamo certi che entrambi, se fatti con criterio, escluderebbero a priori la realizzazione di un simile impianto in un territorio, a ridosso del Parco Nazionale del Pollino, che gode di rilevanti tutele ambientali. Questa è un'idea malsana". A sostenerlo è la deputata del M5s Elisa Scutellà intervenendo sulla questione della realizzazione dell'Ecodistretto a Morano Calabro. Scutellà, in una nota, rilancia "le preoccupazioni evidenziate dal Meetup di Morano Calabro e rinnova l'invito a tutti i cittadini a partecipare all'assemblea popolare che si terrà domenica 22 settembre.
La deputata pentastellata invita il primo cittadino di Morano, Nicolò De Bartolo, a ritirare immediatamente la 'candidatura' di Morano "dalle sedi disponibili ad accogliere la sede dell'ecodistretto. Questo territorio per crescere e dare prospettive ai cittadini, soprattutto ai più giovani, non ha bisogno di 'investire' in rifiuti. Ci vorrebbero idee più brillanti e lungimiranti per lo sviluppo e la crescita. Che immagine si darebbe a un paese che è stato inserito tra i borghi più belli d'Italia se poi lungo le sue strade, ogni giorno, transitassero decine di camion carichi di spazzatura? È sicuramente un'idea scriteriata quella azzardata dalla giunta municipale, attuata tra l'altro senza il coinvolgimento diretto della popolazione".
"Se davvero l'ipotesi di realizzazione di un eco-distretto dovesse concretizzarsi saremo pronti - sostiene ancora la deputata del M5s - a scendere in piazza di fianco ai cittadini per attuare ogni forma di protesta civile. La Calabria e soprattutto il territorio del Pollino e della Sibaritide hanno già pagato per anni la mala gestione delle politiche per l'ambiente. E siamo sconcertati per come, ancora oggi, la Regione e le istituzioni comunali continuino a discutere su dove allocare nuove discariche, nuovi impianti di trattamento rifiuti, chiamati ingannevolmente con nomi più edulcorati come eco-distretti, mentre non si spendono idee, energie e risorse, su come, ad esempio, chiudere in ogni territorio il ciclo dei rifiuti. Noi non vogliamo che la nostra regione continui a essere un immondezzaio in cui ciclicamente si perpetuano situazioni emergenziali che fanno solo comodo alle tasche di chi le gestisce".
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