
Ci sono amministratori pubblici e dipendenti dell'ex Comune di Rossano, dipendenti dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, volontari e liberi professionisti tra i nove indagati, a vario titolo, per il sequestro preventivo del canile comunale di Corigliano Rossano. I reati contestati sono abuso d'ufficio, falsità ideologica, falsità materiale, maltrattamento di animali e, in un caso, concussione.
Durante l'indagine, durata mesi, al fine di verificare la salute dei cani e l'idoneità della struttura, la Procura di Castrovillari ha nominato un consulente tecnico d'ufficio che ha accertato un palese maltrattamento degli animali e l'idoneità parziale della struttura. Gli ambulatori sono risultati non essere a norma. L'attività degli investigatori ha avuto i primi riscontri dopo la sorveglianza della struttura mediante telecamere, attraverso le quali si è accertato che due persone si occupavano del canile due ore al giorno di mattina e senza assicurare alcuna cura il sabato e la domenica. Inoltre si è appurato che i rifiuti pericolosi venivano raccolti inconsapevolmente dalla ditta che si occupa della raccolta dei solidi urbani per conto del Comune.
Segui La Nuova Calabria sui social

Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019
Direttore responsabile: Enzo Cosentino
Direttore editoriale: Stefania Papaleo
Redazione centrale: Vico dell'Onda 5
88100 Catanzaro (CZ)
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Sirinfo Srl
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 3508267797