Sicurezza al Vaticano, la lettera aperta di Vittorio Colosimo a Luigi Carnevale

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Luigi Carnevale
  13 gennaio 2023 18:42

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta dell’avv. Vittorio Colosimo del Foro di Catanzaro al dott. Luigi Carnevale, Dirigente Generale dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza della Città del Vaticano - San Pietro - Roma e dell’Ispettorato della Polizia presso il Senato della Repubblica - Palazzo Madama, alle dirette dipendenze del Presidente del Senato, seconda carica dello Stato.

"Caro Luigi,
memore dei nostri ormai antichi rapporti di amicizia e di stima reciproca, risalenti agli anni in cui Tu eri vice-commissario presso la Squadra Mobile della Questura di Catanzaro ed io difensore di numerosi collaboratori di giustizia già appartenenti alla “’ndrangheta”, alla “mafia” ed alle altre organizzazioni criminali che già allora infestavano il nostro Paese, che Tu combattevi, sento il bisogno di inviarTi questa breve lettera aperta.

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In questi giorni di profonda tristezza per i Cristiani di fede cattolica e non, per la scomparsa del Papa Emerito Benedetto XVI, del quale moltissimi fedeli chiedono ad alta voce la beatificazione e la proclamazione a “Santo Subito”, sono rimasto molto impressionato, oltre che dalla commossa e straordinaria partecipazione sul sagrato di San Pietro di Reali, di Capi di Stato e di Governo del mondo intero, nonché di leader religiosi di ogni fede, in essi compresi il Patriarca della Mosca di Lenin e di quella di migliaia di pellegrini di ogni razza o colore provenienti da ogni dove, sono rimasto altrettanto colpito ed impressionato dalla invero eccezionale organizzazione dell’Ispettorato di Sicurezza da Te diretto e disposto sulla c.d. “zona rossa”, per molti giorni, 24 ore su 24, e guidata da Te, catanzarese purosangue, che onori l’intera Calabria ed, in particolare, la nostra cara Catanzaro, che ormai da tempo è vittima di profonda crisi di stagnazione, se non depressione, e si rifugia esclusivamente, o quasi, solo sulla squadra giallorossa da Te, sin da ragazzino, sempre accanitamente vissuta e seguita.

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Ma chi mi doveva dire mai - ma Tu lo sai bene, che devi la Tua vita, allorchè eri capo della Squadra Mobile di Cosenza - che un mio cliente eccellente, Franco Pino, in quei giorni fatali, pentito “boss”, per decenni capo della ‘ndrangheta cosentina e calabrese, da Te sempre alacremente combattuta, che la prima cosa che disse nelle dichiarazioni rese alla DDA di Catanzaro, allorchè decise di collaborare con la giustizia, fu quella di avvertire i P.M. che a Cosenza era stata decisa ed organizzata la Tua uccisione con un attentato dinamitardo da consumare con l’utilizzo di ordigni, detonatori, telecomandi già preparati e simili, in pratica, a quelli utilizzati dalla “mafia” diretta da Totò Riina per la “strage di Capaci” dove persero la vita il dott. Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta e così Tu ti sei miracolosamente salvato!

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Ognuno ha il suo destino! Con l’aiuto di Dio, Tu che sei stato provvidenziale per i Papi che hai salvato (Giovanni Paolo II) e protetto (Paolo VI), hai ricevuto la Grazia di avere salva la Tua vita!

Grandissime congratulazioni, un forte abbraccio ed a presto".

Vittorio Colosimo

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