Simonetta e Federica, gemelle "unite" anche nella musica

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Federica e Simonetta Santoro
  02 settembre 2019 08:55

di TERESA ALOI

Sullo sfondo i ruderi della Basilica normanna di Santa Maria della Roccella, nel parco Scolacium, accarezzati da ulivi secolari, le cui foglioline  color grigio argento si modificano con  il cambio della luce.

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“Il mormorio di un uliveto ha qualcosa di molto intimo, immensamente antico” scriveva Van Gogh dipingendo gli alberi della Provenza, unici capaci di portare pace e quiete al suo animo durante gli anni dell’ospedale di  psichiatrico  di Saint Rèmy.    

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Scenari incantati, versioni contemporanee di un tempo che fu.  E ora,  quella visione - perché di visione si tratta - è stata scelta  da Federica e Simonetta Santoro per girare  “A metere”, un videoclip  realizzato dal compositore Rosario Raffaele e presentato al concorso indetto da Onda Calabra, che le due ragazze, hanno vinto mescolando sapientemente i suoni tradizionali di lira, chitarra battente e tamburello con quelli classici del pianoforte e del violoncello. 

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Figlie d’arte, provenienti da una famiglia in cui la musica ha sempre regnato da sovrana, con un nonno insegnante di musica ed una mamma soprano che le hanno avviate sin da subito a muoversi nel mondo delle note,  entrambe hanno apprezzato e condiviso l’interesse per gli strumenti popolari antichi, i canti e i balli.

Federica, oggi maestro di pianoforte e prossima a concludere gli studi di violoncello, ha mostrato sin da subito una passione particolare per la lira calabrese diventando   provetta suonatrice tanto da calcare  diversi palcoscenici come ospite di gruppi di musica popolare, non disdegnando collaborazioni con grandi nomi, tra i quali Roberto Vecchioni.

Simonetta, laureanda al Dams, ha trovato nella chitarra battente lo strumento che la rappresenta caratterialmente e con esso porta in giro le tradizioni musicali calabresi. Entrambe  sono sempre alla ricerca di musicalità nuove che trasmettono non solo per mezzo dei loro strumenti ma anche con la combinazione delle loro voci, proprio come nel caso del brano “A metere” .

Due artiste , gemelle nella vita,   che sono riuscite a “crescere” musicalmente alternando momenti di condivisione a performance personali che le rendono uniche nel loro genere, mantenendo  ciascuna una propria identità sonora. Identità personali che si fondono alla perfezione nell'identità di coppia.  

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