Sorical. Un convegno internazionale sul "caso Cosenza" e sulla gestione dei pozzi

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La gestione ottimale dei pozzi e il riequilibrio della rete idrica della città di Cosenza scompensate dai serbatoi privati: sono questi i temi affrontati dai tecnici della Sorical nel corso del 43° convegno italiano di Idraulica e Costruzioni idrauliche, organizzato dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

  15 giugno 2021 17:28

La gestione ottimale dei pozzi e il riequilibrio della rete idrica della città di Cosenza scompensate dai serbatoi privati: sono questi i temi affrontati dai tecnici della Sorical nel corso del 43° convegno italiano di Idraulica e Costruzioni idrauliche, organizzato dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Convegno che doveva svolgersi lo scorso anno e rinviato (causa pandemia) che ha visto la partecipazione di numerosi docenti universitari e ricercatori italiani del settore.  Oltre 400 i lavori scientifici presentati, tra i quali se ne annoverano tre di Sorical.  La memoria “Strategie per l’adduzione idropotabile in periodi di siccità in Calabria”, a firma degli ingegneri Sorical, Paolo Mainieri, Giuseppe Viggiani e Sergio De Marco, ha illustrato i progressi dell’azienda nella gestione dei pozzi. Proprio questi ultimi, infatti, forniscono, per gli acquedotti regionali, circa il 50% della risorsa idrica complessiva, in particolar misura nei sempre più frequenti periodi di siccità. 

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Nel periodo di siccità, ha spiegato l’ing Mainieri nella relazione, è stato possibile incrementare la portata emunta e ridurre i consumi energetici, attraverso una manutenzione straordinaria dei pozzi, con uno studio preliminare di video ispezione, ed efficientare sistemi di pompaggio.  L’ingegnere Viggiani, già autore del libro “La rete idrica di Cosenza: origine, aggravamento e risoluzione di un problema storico” (Falco editore), ha invece presentato due memorie riguardanti il caso critico della distribuzione idrica a Cosenza. Sono stati descritti i progressi conoscitivi e pratici dovuti alle sperimentazioni condotte nel 2017 ed evidenziate, mediante modellazione matematica, le tecniche innovative per l’ulteriore riequilibrio della rete.

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Dalla ricerca effettuata con misuratori sul campo nella città di Cosenza, nel 2017 è emerso che pur avendo l’area del centro della città, pari a 40 mila abitanti equivalenti, e una dotazione idrica pari a 520 litri giornalieri a persona, i cittadini avevano un’erogazione per poche ore al giorno. Quando i tecnici della Sorical e del Comune hanno provato a mantenere la rete in pressione in orario notturno, e quindi per oltre 30 ore consecutive (circostanza probabilmente mai verificatasi in precedenza), è emerso che la portata minima notturna registrata nel Centro è stata di 280 l/s; tale valore non è interamente ascrivibile a perdite dalle tubazioni; Infatti, una base di perdita di 280 l/s, a fronte di una punta giornaliera di consumo mediamente registrato di 350 l/s, determinerebbe un consumo netto (massimo) di soli 70 l/s, contro i circa 250 l/s stimabili per un distretto di circa 40.000 abitanti equivalenti come quello in esame; la portata notturna di 280 l/s non può essere neppure attribuita al riempimento dei serbatoi privati (verosimilmente già pieni dopo circa 24 ore di erogazione continua), dato che l’andamento della portata registrata nel tempo è pressoché costante, mentre, in caso di progressivo riempimento, si sarebbe dovuta osservare una corrispondente riduzione di portata; con la manovre proposte dalla Sorical, lo stesso volume, concentrato nelle ore diurne, si immette invece in serbatoi privati in esercizio e quindi non pieni, restando disponibile per le utenze. Inoltre è stato verificata una portata di 120/180 l/s nel sistema di drenaggio urbano, segno di una persistenza di significativi sfiori ai serbatoi privati. Ciò è correlato anche ad una elevata morosità o ad una insufficiente fatturazione dei consumi alle singole utenze. In sostanza l’acqua, non essendo pagata dalle utenze, viene sprecata.

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Dopo lo studio, Sorical ha proposto al Comune una diversa gestione della risorsa idrica disponibile, attraverso il trasferimento dell’acqua accumulata negli orari notturni dal serbatoio regionale di Cozzo Muoio a quelli più piccoli, e a valle a partire dalle prime ore del giorno. Ciò ha permesso di recuperare oltre 12 ore di erogazione, passando a 14 ore di erogazione diretta. In questo modo è stato possibile riequilibrare parzialmente ed a costo zero lo scompenso causato dai serbatoi privati e dalla insufficiente distrettualizzazione delle rete; È stata superata la modalità di gestione che favoriva i quartieri periferici a svantaggio del Centro;  In futuro, hanno suggerito i tecnici della Sorical, sarà necessario rimuovere le cause dell’elevata dispersione notturna e non realizzare nuovi acquedotti; In alternativa (o congiuntamente), è stata individuata una ulteriore modalità di intervento, che è stata l’oggetto di una seconda memoria presentata dagli ingegneri della Sorical nel corso del convegno: la regolazione delle quantità erogate verso i serbatoi privati al fine di scongiurare dispersioni dal “troppo pieno” dei serbatoi privati sui chi né Sorical e né il Comune possono intervenire e contestualmente abbattere la morosità.

“I tecnici della Sorical – afferma il commissario Cataldo Calabretta – anche in questo consesso scientifico di alto livello, hanno dimostrato altissima competenza nella gestione delle rete idriche ora gestite dai Comuni. Professionalità che a breve potranno essere messe a disposizione dei calabresi, quando la società sarà pubblicizzata e diventerà gestore del servizio idrico integrato”.

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