di VINCENZO SPEZIALI
<> scrisse Giuseppe Ungaretti, sul finir della prima guerra mondiale, nel 1918.
Giuste parole, per raffigurare un crepuscolo cruento, che però, ad uopo, è financo trasponibile, ad una insulsa ed attuale (mini) forza parlamentare (lo ripeto, giammai politica!) e sempre, la presunta forza, ormai è rimasta, solo, nella prima parola della frase connaturativa.
Ovviamente, parliamo di Forza Italia, avviata ad un lento ed inesorabile declino, al netto dei declivi, del suo padrone, un tempo sultano, che al posto del Topkapi in cui vivevano i suoi (da lui aspiranti) consimili, ovvero quelli ottomani, il nostro, invece era allocato in Arcore, provincia italiana di Monza e Brianza.
Tralasciando come da ogni dove, giungevano messe e folle di gente, pur di incontrarlo o di 'star vicino al sole, per da esso farsi riscaldar' -patti chiari, gente sfumata, abituata ai titoli di coda, per dirla alla Fenoglio- è giusto omettere un lecito, ancorche` verosimile, dubbio, circa il fatto che tale folla adorante, fosse pure composta da personaggi esteri di rango e valore (difatti, è la propaganda, bellezza).
Epperò una evidenza, oggi, risulta certa, orbene assodata, agli inquilini (e conviventi) del bauscioso ganassa, ovvero il 'Berlu' littizzettiano (cioè da Luciana Littizzetto), i quali dicono, sospirando: acca` nisciuno trasa cchiu`!
E già, la immagino la scena -la immagino bene- anche in virtù o considerazione del 'niet' della Meloni, la quale, già prima dello 'sgarro' elettroralisticamente parlando (e dai residui adepti di 'Berlu' perpetrato) nei confronti di 'Gnazio' La Russa, disse chiaro e tondo: <>.
Ecco, la frase racchiude tutto in un niente, sineddoche paravento, scodellata da una cucina qualunque della Garbatella, rione romano noto per aver dato i natali alla leader di Fratelli (e pure cognati!) d'Italia e per l'ambientazione della serie 'I Cesaroni' (guarda caso, trasmessi da Mediaset).
Certo, il rimbambitesco brevilineo meneghinbrianzolo, ancora deve riprendersi dalla tardiva comprensione di quella disfatta al Senato -dove 'Gnazio' La Russa è stato eletto senza i voti di (mini) Forza Italia- e la siffatta debacle, al 'prigioniero di Arcore', l'hanno imposta una sbadata (e presunta) infermiera -che a costui fa da badante e la medesima pensa financo di essere una statista...ma va'va`- assieme (così si dice) ad una 'Barbie' in carne ossa, anch'essa deputata, ovviamente in virtù di discutibili valutazioni cooptative, che abitano nelle stanze del fu -politicamente parlando- 'sole'.
Ormai, per evitare il disastro (come avevo scritto in precedenza, leggi qui), sono entrati in campo i figli, del 'geriatrico ostaggio', richiamando in servizio la vecchia guardia degli amici di quel (demente senile?) padre, i quali -cioe` i vecchi amici!- le due giovinotte del brevilineo fu 'sole', avevano ridotto allo stato dei reprobi e dei reietti, poiche` asintonizzati con la loro 'non politica'.
E dire, come, soprattutto la badante, da quel che emerge attraverso le cronache quotidiane e da ciò che circola tra le notizie del circuito politico (si fa per dire politico), avrebbe compiuto una vera 'pulizia etnica' all'interno della residua Forza Italia (versione bonsai), pensando nelle ultime ore, come 'bottino di compensazione' di trovare uno sgabello sottosegretarile per un nativo del Sud Tirolo italiano.
Costui, però, si metta l'anima in pace, difficilmente potrà essergli assegnato, il posto agognato, perché se la Meloni, giustamente, non vuole 'Kiss me Licia', poco probabilmente avrebbe in animo e buona predisposizione ad imbarcare nel suo esecutivo, non la brutta copia della infermieristica badante (il sesso e le fattezze fisiche, difatti sono ben diverse!), bensì la sua protesi cateterica, dal punto di vista dell'appartenenza ad un gruppo, cioè proprio quello della badante, che di politica e di partito, in senso largo e stretto, non hanno proprio nulla.
Voilà, cronaca di un disastro paventato e realizzato, con l'inesorabile approssimarsi della cacciata dalle varie ville, di queste due figurine, le quali si credevano persino politiche, mentre loro, con i 'protetti' residui (molti dei beneficiari delle entrambe costoro, però, si stanno già smarcando) invece di essere ancora assise ad un passo dal 'sole', si ritrovano l'ira della prole, proprio di quel brevilineo che hanno portato all'irrilevanza patetica.
Già, l'irrilevanza, la peggiore condizione o luogo innaturale, in cui mai dovrebbe trovarsi un politico qualunque, epperò qui di tale categoria, non se ne intravede nessuno, a parte lei, la somma Giorgia, che ha liberato le istituzioni da queste imposture, ridimensionando vanaglorie artificiali ed artificiose.
Un'ultima cosa e ciò potrebbe essere utile persino a lei, ovvero la Meloni e sicuramente al paese: proporzionale pluripreferenziale, senza se e senza ma!
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