Da un lato gli operatori del settore turistico alle prese con la difficoltà di reclutare personale a loro detta "per colpa del reddito di cittadinanza", dall'altro chi sostiene che gli imprenditori offrano condizioni lavorative tutt'altro che convenienti. La querelle sta condizionando le riaperture in vista della stagione estiva. Sull'argomento abbiamo sentito il presidente f.f. Nino Spirlì e l'assessore al Lavoro e al Turismo Fausto Orsomarso. Spirlì ha detto: "Al momento la cosa più importante è mettersi in piedi di nuovo. È fondamentale evitare lavoro nero, la Calabria deve ripartire con lavoro alto, nobile e dignitoso". Più duro l'assessore Fausto Orsomarso: "Un cane che di morde la coda, se uno prende un bagnino e lo sottopaga non è giusto. Che la cacata pazzesca del reddito di cittadinanza abbia condizionato tutte le attività economiche in Italia - non solo quelle della Calabria- è un fatto certo. Si potevano sostenere i redditi in maniera diversa, per certi versi era meglio il Rei del governo Renzi. È una difficoltà allucinante. Noi abbiamo messo 90 milioni di euro sul lavoro che andranno per gli over 35 con i tirocini a 750 euro a cui gli imprenditori possono aggiungere altro, mentre per gli under 35 Garanzia giovani, che significano 400 euro. Ci sono inoltre 35 milioni di euro per gli occupati attuali legato allo sblocco dei licenziamenti all'inizio previsto a marzo".
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