Stanati dalla Finanza 110 "furbetti" dei buoni spesa Covid-19 residenti nel Cosentino

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Guardia di Finanza
  15 dicembre 2021 09:18

Nell’ambito della costante attività di polizia economica finanziaria a tutela della spesa pubblica, i Finanzieri della Compagnia di Corigliano-Rossano hanno individuato 110 soggetti residenti nei comuni di Acri e Cariati (CS), i quali, nell’anno 2021, hanno indebitamente percepito il sussidio dei cc.dd. “buoni spesa Covid-19”, erogati dal Governo nazionale per sostenere le fasce più deboli delle società, maggiormente colpite dall’attuale emergenza pandemica.

I risconti posti in essere dalle Fiamme Gialle, svolti attraverso l’incrocio di numerosi dati fruibili attraverso le banche dati in uso al Corpo, hanno permesso di riscontrare numerose irregolarità nelle domande presentate dai cittadini per la fruizione dei citati sussidi, previsti dal Decreto Legge del 23 novembre 2020, n. 154.

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L’attività complessivamente svolta, nel cui contesto è stata analizzata la situazione economico-patrimoniale di circa 400 beneficiari e dei rispettivi nuclei familiari, ha permesso di constatare che molti di questi, pur risultando già percettori di altre prestazioni sociali (come il reddito di cittadinanza o l'indennità di disoccupazione) o intestatari di un regolare contratto di lavoro, avevano in realtà falsamente autocertificato, al fine di ottenere sussidi per un importo compreso tra 100 e 1.000 euro, di trovarsi in condizioni di difficoltà economica o di indigenza tali da non consentire neppure il minimale approvvigionamento di generi alimentarie di prima necessità. All’esito dell’indagine, è stata riscontrata l’indebita concessione di benefici per 40.000 euro da parte dei Comuni interessati, ai quali sono state trasmesse specifiche segnalazioni per il recupero delle somme. Nei confronti degli indebiti fruitori sono state irrogate sanzioni amministrative per complessivi 120.000 euro.

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Prosegue l’attività della Guardia di Finanza nel contrasto ad ogni forma di illecito a danno della spesa pubblica, al fine di prevenire e reprimere, in un periodo di grave crisi economica causata dall’emergenza sanitaria legata al diffondersi del Covid-19, le fattispecie di indebita percezione, frode e malversazione delle risorse pubbliche, che generano iniquità e minano la coesione sociale.

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