Tarsia. Cimitero internazionale dei Migranti, l'appello di Corbelli (Diritti Civili) ad Occhiuto per sbloccare il finanziamento
Franco Corbelli (Movimento Diritti Civili) con una ricercatrice dell'Università La Sapienza, a Tarsia, due anni fa, per uno studio
Già previsto e approvato da tempo, si tratta del finanziamento regionale per l’ultimazione della più grande opera umanitaria legata alla tragedia dell’immigrazione, conosciuta e apprezzata nel mondo.
19 novembre 2021 19:46
Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, mentre ricorda, “con dolore e rabbia, il dramma ininterrotto dei migranti, dal Mediterraneo ai Balcani e all’Europa dell’Est, con la morte atroce, per il freddo, ieri di un bambino di un anno, al confine, tra la Bielorussia e la Polonia”, rivolge un appello al Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, chiedendogli di “intervenire per sbloccare il finanziamento regionale (già previsto e approvato da diverso tempo) che, a causa anche della pandemia, è fermo da due anni in un cassetto della Cittadella, per poter riprendere e ultimare, a Tarsia, i lavori per la realizzazione del Cimitero internazionale dei Migranti, la più grande opera umanitaria legata alla tragedia dell’immigrazione, che il mondo conosce, apprezza e aspetta”.
“Caro Roberto, scrive Corbelli, in una nota (con riferimento alle ultime uscite di Occhiuto a favore del lockdown per i non vaccinati, anche in Calabria, se si dovesse arrivare alla zona arancione), anziché pensare a chiudere in casa i calabresi (non vaccinati!), come vorrebbero fare alcuni tuoi colleghi talebani, sblocca, per favore, il finanziamento regionale, già previsto e fermo da due anni, in un cassetto della Regione, per poter ultimare la grande opera umanitaria del Cimitero internazionale dei Migranti.
Sono oltre 8 anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013 che lotto ininterrottamente, con il sostegno del sindaco Roberto Ameruso e del comune di Tarsia, per realizzare questa grande opera di civiltà, per dare dignità alle vittime dei tragici naufragi e dell’immigrazione e cancellare così quella disumanità di quei poveri corpi (uomini , donne e bambini), quasi tutti senza nome e senza volto, che vengono sepolti, con un semplice numerino, in tanti piccoli sperduti cimiteri che di fatto ne cancellano così ogni ricordo e riferimento per i loro familiari dei lontani Paesi del Mondo che non sapranno mai dove andare un giorno a cercarli, per portare un fiore e dire una preghiera, afferma Corbelli. Tre anni fa, pochi giorni prima di Natale, esattamente il 22 dicembre 2018, siamo finalmente riusciti ad iniziare i lavori, grazie al primo finanziamento regionale di 220mila euro che la Regione ci ha concesso grazie all’ex presidente Mario Oliverio.
Purtroppo ultimato questo primo stralcio , per colpa anche dell’esplosione della pandemia e della morte della povera, cara, indimenticabile Jole Santelli, i lavori si sono fermati, nonostante sia stato approvato, da diverso tempo, dai competenti uffici regionali, il progetto per il secondo finanziamento (intorno ai 600mila euro) per il completamento dell’opera. Per poter sbloccare questo contributo manca solo la firma del Presidente della Regione, la tua, caro Roberto. E’ quello che ti chiedo di fare. Lascia stare i tuoi colleghi Talebani e occupati anche di questa grande opera umanitaria, unica al mondo, motivo di orgoglio di una regione e di un intero Paese”!
Il Cimitero internazionale dei Migranti si sta realizzando in un posto fortemente simbolico, su una collina della Pace, un’area di oltre 28mila mq, immersa tra gli ulivi secolari, che resteranno, di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale, in parte ebraico, e a breve distanza dall’ex Campo di Concentramento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti, luogo di prigionia ma anche di grande umanità, dove, durante la guerra, nessuno degli oltre tremila internati subì mai alcuna violenza.
Anche per questo è stato scelto questo luogo storico per questa grande opera universale.