"Alle sardine sistemiche preferiamo i salmoni che risalgono i fiumi controcorrente per assicurare un degno futuro ai nascituri".
Parole chiare, dirette, che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna quelle pronunciate da Domenico Barbaro, leader dell'associazione identitaria calabrese Terra di Mezzo che precisa: "Meccanismo Europeo di Stabilità, Jobs Act, Ilva, Fiscal Compact, riforma Fornero, le molteplici tasse del governo Pd Cinque Stelle, la mancanza di servizi essenziali (sanità, infrastrutture, trasporti) e l'emigrazione dei giovani del Sud Italia, la crisi economica e demografica, cosa pensano e cosa propongono le "sardine"? Nulla. Si oppongono, semplicemente, a Lega e Fratelli d'Italia, due partiti che sono all'opposizione. "Non avete il diritto di essere ascoltati" affermano dal loro manifesto - precisa Barbaro - che rievoca una nostalgia per la guerra civile e per le dittatura: dove gli oppositori venivano mandati nei gulag staliniani. Le "sardine" sono un movimento, non spontaneo, a difesa dello status quo, con la regia di Prodi e De Benedetti. Scendono in piazza, non per cambiare il futuro, ma rappresentano le quinte colonne del potere e sponsorizzato dai media".
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