Tiriolo, con il Museo Archeologico Regionale si riscoprono le radici della terra di Calabria (VIDEO)

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images Tiriolo, con il Museo Archeologico Regionale si riscoprono le radici della terra di Calabria (VIDEO)

  09 agosto 2019 12:31

di CLAUDIA FISCILETTI

La cultura talvolta viene sottovalutata, trascurata o data per scontata. Spesso si assiste ad un decadimento delle risorse culturali presenti nel territorio calabrese che non vengono apprezzate abbastanza. Fortunatamente Tiriolo, in provincia di Catanzaro, offre una realtà culturale completamente diversa. L’amministrazione comunale tiriolese, presieduta dal sindaco Domenico Stefano Greco e dal vicesindaco, Francesco Balsamo, ha deciso di investire dei fondi per incentivare le attività del Museo Archeologico della città, che rappresenta una vera e propria raccolta storico-archeologica di Tiriolo. Conoscere il passato, farlo conoscere soprattutto ai giovani, in modo tale da comprendere meglio il presente. Non c’è nulla di forzato o inventato dietro questa scelta di voler investire nella cultura, dal momento che il museo raccoglie reperti storici ritrovati, nella maggior parte dei casi, proprio sul suolo tiriolese e dunque testimoniano non solo i trascorsi storici della città, ma anche di tutta la Calabria in senso lato.

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Il museo, dal 2018, è stato riconosciuto come Museo Archeologico Regionale, e nelle sue sale vi è una piccola teca che raccoglie reperti di epoca preistorica e protostorica. Tra i fiori all’occhiello presenti nell’edificio, risalente al 1922, vi è una copia del “Senatusconsultum de Bachanalibus”, una tavoletta bronzea di epoca romana in cui le iscritte in caratteri latini legiferano imponendo dei limiti ai culti bacchici, ma vi è anche la tomba monumentale brettia di località Castaneto, rinvenuta nel 2008 ed in seguito trasportata nella struttura museale.

 

L’Antiquarium Civico di Tiriolo comprende, non solo il Museo Archeologico, ma anche il Parco archeologico urbano di Gianmartino, che custodisce i resti di un edificio risalente al IV-III secolo a.C. denominato ‘Palazzo dei Delfini’, per la presenza di un mosaico pavimentale con raffigurazione di due delfini. Gli scavi per il sito sono stati ripresi e finanziati nel 2014 fino poi alla dichiarazione ufficiale di Parco archeologico urbano nel 2016. Il sito ha dato i suoi frutti, non solo per quanto riguarda il lato archeologico, ma anche per quanto riguarda il lato umano dal momento che, proprio durante gli scavi, un gruppo di giovani, con l’aiuto dell’archeologo Ricardo Stocco, ha deciso di impegnarsi per valorizzare e tutelare la cultura tiriolese fondando Scherìa, la Comunità Cooperativa di Tiriolo. Da qui è nato il progetto ideato, realizzato e cofinanziato dalla cooperativa, Tirioloantica, che punta alla promozione del patrimonio culturale di Tiriolo.

Tutelato dal progetto è anche il Museo del Costume Calabrese, unico nel suo genere, che raccoglie al suo interno abiti tipici calabresi, riprodotti a mano con l’utilizzazione di un telaio antico. Molti di questi costumi hanno come filo conduttore il vancale, uno scialle tipico tiriolese.

Il rilancio del museo passa anche attraverso una serie di attività mirate ad attirare nella rete culturale non solo i turisti, ma anche gli stessi cittadini di Tiriolo e dell’intera Regione. Sono state organizzate serate di teatro, conferenze, presentazioni di libri e, non meno importanti, mostre di giovani artisti calabresi. E’ il caso della mostra di Angelo Ventimiglia “Riletture della civiltà magno greca”, curata da Mario Verre, che nel mese di luglio è stata aperta al pubblico. Con le sue opere, Ventimiglia, fa riflettere sui lasciti della Magna Grecia rimasti nella società contemporanea.

Sotto l’intervista fatta al sindaco, Domenico Stefano Greco, che alla fine racconta ciò che auspica per la “sua” città, al vicesindaco Francesco Balsamo, che fa presente le università calabresi ed internazionali con cui sono state fatte delle convenzioni, e all’archeologo Ricardo Stocco, coinvolto nel progetto di Tirioloantica.

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