Topi in città. L'assessore Concolino replica: "Noi interveniamo, ma all'Asp compete prevenire il rischio sanitario"

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Un intervento di derattizzazione

A Catanzaro rimpallo di responsabilità sulla derattizzazione, ma il Comune ha già effettuato dieci interventi in diversi quartieri

  10 novembre 2021 11:46

Riceviamo e pubblichiamo una precisazione dell’assessore all’Ambiente Lea Concolino in merito all’articolo apparso ieri sulla nostra testata col titolo “Catanzaro invasa dai topi: la derattizzazione compete agli uffici del Comune, ma loro (forse) non lo sanno(LEGGI QUI).  

“È bene chiarire che, se l’opera di prevenzione in materia di derattizzazione e disinfestazione è in capo al Comune, trattandosi di un’attività preventiva e generale, nel caso in cui la presenza di ratti sul territorio configuri un fattore di rischio sanitario, gli interventi di contrasto sono assimilabili alla prevenzione di malattie diffuse e infettive, e di conseguenza devono essere eseguiti dalle Aziende sanitarie.

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Il Comune, a differenza di quanto erroneamente riportato, effettua dieci interventi di derattizzazione preventiva all’anno. Il prossimo è programmato per martedì 16 novembre in diverse zone della città (nord, centro e sud) e un altro, più intensivo, è previsto per il mese di dicembre. Gli altri otto, tutti documentabili, sono stati eseguiti nei mesi scorsi in ogni area del territorio.

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Quanto ai rischi sanitari connessi alla presenza di topi e ratti, è risaputo che questi animali siano vettori di malattie e agenti patogeni pericolosi e trasmissibili all’uomo.

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Pertanto, è di tutta evidenza che la derattizzazione non possa essere riconducibile al solo ambito di prevenzione, che non basta mai, ma vada intesa pure come contrasto al rischio sanitario, che è dunque competenza dell’Asp.

L’azienda sanitaria ha tutti i mezzi necessari a procedere, e lo stesso regolamento di funzionamento, varato nel 2016 e integrato nel 2018, riporta tra le attività dell’unità operativa Igiene e Sanità pubblica anche quelle di derattizzazione.

Mi chiedo, a questo punto, se non sia la mancanza di personale a impedire l’attivazione dell’intervento? O evitando di agire l’Asp ammette implicitamente che non esiste un rischio sanitario dalla presenza di ratti?”.

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