di CLAUDIA FISCILETTI
Il “Cristo alla colonna” di Luca Giordano ha fatto un lungo viaggio prima di tornare alla Galleria Nazionale di Cosenza, due giorni fa.
L’opera, dal mese di dicembre è stata esposta alla mostra parigina al Petit Palais, musée des Beaux-arts de la ville de Paris, dedicata alla ricerca artistica del pittore napoletano, ha poi trascorso il periodo di quarantena causata dal covid19 nel Museo e Real Bosco di Capodimonte e, due giorni fa, il ritorno “a casa”, nel museo della città dei Bruzi.
Rappresenta una delle opere più significative di Luca Giordano, appartenente alla collezione d’arte di UBI Banca, che operò dalla seconda metà del Seicento non solo nella sua città di origine, Napoli, ma anche a Firenze, Roma e Madrid. Si guadagnò il soprannome di "Luca Fapresto" ("Luca fai presto") dato per la sua velocità nel copiare i grandi maestri del Cinquecento, tra cui Raffaello, Tiziano e Paolo Veronese.
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