Aperta al pubblico fino al 16 ottobre, la collettiva "Geni Comuni espone opere di promettenti e innovativi talenti italiani. Una sezione internazionale dedicata ai grandi Maestri del ‘900
29 settembre 2020 12:37di GIOVANNA BERGANTIN
Inaugurata ieri sera al Museo del Presente di Rende la mostra collettiva “Geni Comuni”, all’interno del Settembre Rendese, a cui partecipano una settantina di artisti, provenienti da tutt’Italia.
Il fil rouge dell’evento “è quello di celebrare il “genio”- spiega Roberto Sottile critico d’arte e curatore della mostra – Da un lato con ”Geni Comuni” alla settima edizione, ideato da Luigi Le Piane, vi è la ricerca del genio della contemporaneità, la creatività di giovani artisti affermati ed emergenti, dall’altro la presenza di opere di grandi Maestri del ‘900, grazie alla collaborazione di Massimo Scognamiglio, Art Advisor ed esperto d’arte”.
I protagonisti di questa Mostra, liberi da temi prestabiliti, hanno concentrato la propria ricerca artistica su linguaggi originali e personali. “Un linguaggio di ricerca -prosegue Sottile- che in alcuni casi è un ritorno all’immagine, ma anche all’utilizzo di materiali, colori e di forme. Da questa commistione di stili e di linguaggi prende vita una concezione rinnovatrice del contemporaneo, che porta verso nuove tendenze scaturite dalle urgenze dei tempi attuali e da nuove esigenze, care alle giovani generazioni”.
I lavori esposti appartengono ad una quantità di generi diversi, dalla Street Art al Surrealismo Pop alla Nuova Arte Figurativa e Contemporanea, all’Astrattismo. ”Nell’insieme ne esce un linguaggio corale di ricerca e la sperimentazione di nuovi linguaggi – conclude Sottile - che riesce ad esprimere e raccontare il presente, obiettivo che con il Sindaco e l’Assessore ci siamo posti”.
Il maestro Roberto Mendicino
La lista degli artisti presenti alla mostra comprende una vasta gamma di nomi. Conosciamo nello specifico il maestro Roberto Mendicino, originario di Cosenza ma residente a Cerisano, diplomato al Liceo artistico e laureato presso l’Università della Calabria in Lettere, indirizzo artistico. Mendicino espone a livello internazionale e lo stile delle sue opere ad olio è riconosciuto per la sua originalità. L’artista espone dal 1979 partendo da uno stile astratto, passando all’iperrealismo e ritornando ai primordi delle sue opere. In mostra espone “Il canto della strega”, dove l’artista supera l’impostazione usuale e introduce la gestualità e l’impianto scenografico. Il pittore si ispira “leggendo i racconti di Re Artù e della cantante invitata a corte che si rivela essere una strega. Un’opera che presento per la prima volta in Calabria - spiega il maestro - e che ho realizzato dopo uno studio approfondito e meditato”. L’opera racchiude un universo di dettagli declinati attraverso una sublime tecnica di olio su tela e dà origine ad una storia che racconta attraverso la gestualità e i colori rosso- arancio, tipici di Mendicino, in modo quasi anticipatorio, il dramma futuro.
Roberto Mendicino 2020, Il canto della strega, olio su tela, 80x120
Chi, dopo avere ammirato questa densa esposizione dedicata alla pittura, alla scultura, alla fotografia e alla videoarte, vorrà percorrere le sale del Museo vi troverà una sezione dedicata a opere di grandi maestri, sensibili interpretati del loro tempo, avanguardisti e formidabili pionieri del contemporaneo.
Presentare questi grandi del ‘900 “è un modo per motivare gli artisti affermati ed emergenti che espongono opere interessanti, di valore sia tecnico che sperimentale, nel campo delle idee. – spiega Massimo Scognamiglio, Art Advisor e conoscitore del settore che ha collaborato ad allestire la sezione internazionale - Certo Rotella con il nuovo realismo, Wharol con il Pop art, Bonalumi con l’idea dello spazialismo, Kostabi erede del “factory” classico americano, Lodola col nuovo futurismo sono degli innovatori, firmatari di manifesti, hanno fatto la storia dell’arte ed è bene approfondirne lo studio”.
Mimmo Rotella, Comancheros
Esposta un’opera del ’97 di Mimmo Rotella, un manifesto realizzato per l’Europa unita “Nato su stimolo di un mecenate – spiega Scognamiglio – qui tutto è opera del grande maestro: l’originale cornice e la lastra di zinco su cui è posto il manifesto. Ricordo bene i particolari – racconta l’art advisor – Sono sceso più volte in Calabria per cercare a Catanzaro il sarto personale di Rotella, aveva molti documenti e un archivio ben aggiornato su tutte le mostre americane dell’artista e raccoglieva la rassegna stampa”.
E’ esposta, inoltre, l’opera di Andy Wharol, Marilyn Monroe, del 2014, che è di collezione privata.
Andy Wharol, Marilyn Monroe. Collezione privata.
L’artista del pop che lavorava su altre star passava lunghi periodi a Napoli dove venne portato da Achille Bonito Oliva, il professore critico d’arte. Ed ancora sono godibili: Agostino Bonalumi con un’opera del ’69, il periodo bianco, un’estroflessione dal titolo “All’infinito”
Agostino Bonalumi, All'Infinito
Mark Kostabi, con Eternal Future, un opera in tridimensionale
Mark Kostabi, Eternal Future
Roy Lichtenstein col manifesto di una mostra dell’80, Marco Lodola, apprezzatissimo in America, con due tele.
Roy Lichtenstein, Il manifesto
Marco Lodola, Chitarra
Marco Lodola, Coca Cola
Evento “Geni Comuni” e sezione “Geni del ‘900”
Luogo:
Museo del Presente, Rende
Date:
28/09/2020 - 16/10/2020
Ore: 9:00/13.00-16.00/20:00
Costo: Ingresso gratuito. Obbligo di dispositivi personali di sicurezza
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