di TERESA ALOI
Don Cono Araujo conosceva bene Ilaria Sollazzo, Antonio Russo e la loro bimba. Il parroco della chiesa di San Giuseppe Lavoratore di Scalea è ancora incredulo, come del resto tutta la comunità, dopo la morte della 25 enne uccisa sabato sera dal suo ex compagno che, subito dopo, si è tolto la vita.
Antonio Russo e Ilario Sollazzo
LEGGI ANCHE QUI. Antonio e Ilaria, la storia di un amore "malato" finito nella tragedia di Scalea
Ha ancora vivo negli occhi il ricordo della giovane coppia al "Parco degli angeli" proprio di fronte alla parrocchia, qualche ora prima della tragedia. "Erano lì - racconta il parroco - sabato pomeriggio, tutti e tre insieme. Nulla faceva presagire la tragedia".
Ci andava spesso Ilaria in quel parco. Le piaceva portare la bimba nell'area giochi. Un giardino attrezzato dedicato agli "Angeli ", a tutti i bambini e i giovani scomparsi prematuramente - spiega il parroco - ma non per questo triste, anzi pieno di giochi, di allegria e gioia".
E anche quel sabato sera, Ilaria e Antonio erano lì con la loro figlioletta. Anche quel sabato sera Ilaria era andata in parrocchia a salutare i "suoi" ragazzi. Era serena, ricorda il sacerdote, sorridente. Come sempre. Come chi ha una vita ancora tutta da vivere.
"Ilaria era una catechista molto amata - ricorda don Cono - per anni ha seguito bambini e adolescenti nel loro percorso Poi, ha dovuto interrompere per prepararsi al concorso a scuola. Da poco aveva avuto la cattedra sul sostegno in un Liceo".
Una ragazza dolce, solare. "La sua presenza dava sempre gioia".
Già, Ilaria aveva raggiunto la sua tanto sperata indipendenza economica. Aveva studiato tanto, non aveva mai smesso, ma alla fine quella cattedra era arrivata. E con essa anche una "nuova vita".
"Conoscevo anche Antonio - racconta don Cono - nell’affetto con Ilaria viveva un buon equilibrio. Era molto sereno, presente".
Un "dramma senza spiegazioni" che avvolge due famiglie. La condizione dei giovani è sempre molto fragile e trova muri nelle spiegazioni che noi tentiamo di dare razionalmente", sottolinea don Cono, che stamattina durante l'omelia ha ricordato i due giovani.
Due giovani vite spezzate. Due giovani vite uccise da sette colpi di pistola. Due andati a segno su di lei, l'ultimo Antonio lo ha riservato per se stesso.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736