Tragedia nell'Alessandrino, Reggio Calabria piange il suo vigile del fuoco

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Antonino Candido
  05 novembre 2019 16:58

Una città in lutto per la morte di Antonio Candido, 30 anni  uno dei tre vigili del fuoco morto  nell'esplosione di un edificio disabitato avvenuta nella notte a Quargnento, in provincia di Alessandria.    Nell'esplosione sono morti altri  due pompieri  Matteo Gastaldo,  46enne trovato sotto le macerie e Marco Triches di 38 anni, entrambi di Alessandria. 

Originario di Reggio Calabria   Candido, entrato da poco nel Corpo dei Vigili del fuoco e assegnato al Comando provinciale di Alessandria, era figlio di un vigile del fuoco, Angelo, caporeparto in servizio nel Comando provinciale di Reggio Calabria. Il giovane si era sposato ad agosto del 2018. Anche una sua zia lavora negli uffici amministrativi del Comando provinciale di Reggio Calabria.
La famiglia Candido risiede nel quartiere "Spirito Santo" di Reggio Calabria. Il padre della vittima, appena appresa la notizia, è partito per il Piemonte.

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La deflagrazione secondo quanto   ricostruito dai carabinieri, si sarebbe verificata in una porzione disabitata di una cascina: oltre ai soccorritori non vi sarebbero dunque altre persone coinvolte. Non viene esclusa l'ipotesi dolosa. Sarebbero stati infatti trovati dei timer per comandare a distanza le esplosioni all'interno della cascina.   

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"Temiamo sia un fatto doloso" ha detto il procuratore capo di Alessandria, Enrico Cieri.  "Quanto acquisito finora", ha aggiunto Cieri, "ci fa pensare a un'esplosione voluta e deliberatamente determinata". "Le prime ipotesi sembrano escludere una matrice eversiva-terroristica. Per il resto facciamo lavorare gli inquirenti", ha detto il questore di Alessandria Michele Morelli, giunto sul posto dell'esplosione.

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Secondo le prime informazioni, una squadra di pompieri è intervenuta in seguito alla segnalazione di una fuga di gas a Quargneto, arrivata dopo la mezzanotte. Secondo alcuni testimoni c'era stata una piccola esplosione che aveva causato un incendio. Mentre l'intervento era in corso, intorno alle 2, c'è stata la seconda deflagrazione e l'edificio è crollato.      

   In un edificio più basso attiguo a quello crollato sono state trovate altre due bombole di gas da cucina inesplose e gli inquirenti sospettano che possa essersi trattato di un atto doloso  Il proprietario del cascinale e la moglie sono stati sentiti, a quanto si apprende,  nella caserma dei carabinieri di Solero come persone informate sui fatti. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti non si esclude,   quella di dissidi tra il proprietario dell'abitazione e il figlio, così come la pista legata al risarcimento assicurativo.

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