C'è tanto dolore. Un dolore immenso. E non è solo il dolore di due comunità – Polistena e Rizziconi – ma di una Calabria intera. Di una Calabria che ha sperato fino alla fine che Denise Galatà, 18 anni compiuti lo scorso ottobre, emergesse viva dalle acque del fiume Lao. Doveva essere una gita scolastica, di quelle che si organizzano nel corso di un percorso didattico alla scoperta delle bellezze naturali. Una gita scolastica che si è tramutata in una tragedia.
Il dolore, i ricordi, si affastellano sulla piazza virtuale di Facebook affidati a chi quei momenti li ha vissuti da vicino. Ed è ancora più difficile accettarli. I compagni che erano con lei sul gommone, gli ultimi attimi prima che le acque li sommergessero ma anche quelli primi quando i ragazzi hanno indossato l’equipaggiamento per l’attività di rafting prevista. Tutto resterà scolpito nella mente e per questo non sarà facile dimenticare.
“È il momento del dolore e del cordoglio. Il tragico epilogo, che tutti noi abbiamo scongiurato da subito, sin da quando si sono perse le tracce della giovane Denise, impone alla nostra comunità il silenzio e la preghiera. Una collettività quella del Liceo Statale “Giuseppe Rechichi” straziata e devastata da ore di angoscia e tormento”. scrive la dirigente del Liceo “Rechichi” Francesca Maria Morabito.
“Quello che è accaduto ci ha lasciati sgomenti tutti: professori, personale amministrativo, studenti e compagni di classe di Denise. Di fronte a una giovane vita, strappata all’affetto dei suoi cari e al futuro, qualsiasi parola, pronunciata in un momento così difficile, corre il rischio di suonare vana. Non senza prima averla almeno spiegata ai ragazzi, con un confronto e una riflessione allargata ai docenti, questa immane tragedia. Un atto dovuto per chi, come noi adulti, sta vivendo la stessa sofferenza, lo stesso travaglio. Nessuno di noi poteva immaginare che una visita guidata, in un percorso presentato come sicuro e affidabile, con il conforto di esperienze pregresse, potesse avere conseguenze così drammatiche. Arriverà il tempo delle risposte e quello dei chiarimenti, con piena fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine che stanno svolgendo le indagini. Sento il dovere di ringraziare tutti coloro che ci hanno prestato soccorso e messi in sicurezza, senza risparmio di energie. E quanti ci sono stati vicini, sin da subito in ogni modo. Tutta la comunità del “Rechichi” si stringe attorno ai genitori e ai familiari della nostra Denise. La nostra comunità è in lutto e la sua figura rimarrà indelebile nei nostri cuori e nelle nostre vite”.
E intanto vanno avanti le indagini della Procura della Repubblica di Castrovillari per accertare la dinamica di quanto accaduto: il sostituto procuratore Simona Manera, ha disposto l’autopsia e delegato le indagini ai carabinieri della Compagnia di Castrovillari, con il supporto del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cosenza.
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