Trasporti, le rivendicazioni di Faisa-Cisal dopo la transazione sindacale con Birs

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Il logo Faisa Cisal
  07 aprile 2025 23:17

Il 31 marzo u. s. abbiamo assistito i lavoratori, associati alla FAISA-CISAL, di Busitalia Rail Service, nell’ambito di una transazione sindacale volta a consentire il loro passaggio alle dipendenze di detta Società, che ha rilevato il ramo delle autolinee a lunga percorrenza di Simet.

È stato un momento insieme di sollievo ma anche di amarezza, perché se, da un lato, i lavoratori sono oggi definitivamente alle dipendenze di un’Azienda che può dar loro una prospettiva, dall’altro ciò è avvenuto in un contesto e con un percorso che non ha assicurato la discussione di diversi temi che sono invece estremamente importanti in ragione dei riflessi che avranno sulla vita lavorativa dei dipendenti che dalla Simet sono transitati in BIRS.

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Il 25 marzo 2025, sul punto, si è tenuto l’esame congiunto tra sindacati, BIRS e Simet. In quell’occasione, una qualche «vocina» ha suggerito alcune parti del verbale di incontro che, una volta conosciute, hanno portato la FAISA-CISAL a protestare vibratamente ed a chiedere un incontro urgentissimo per chiarire e definire taluni aspetti delle regole che riguardano, dal 1° aprile 2025, i dipendenti BIRS, nonché le questioni ancora aperte con Simet da più di un lavoratore.

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Chi brinda in maniera euforica all’operazione che ha portato all’acquisizione di Simet e lo fa a prescindere, per una sorta di propensione all’idolatria verso un «dio» che noi non vediamo, dimostra di trascurare che quest’operazione nasce sulle macerie di un licenziamento collettivo che Simet ha promosso a scapito di decine e decine di padri di famiglia, tanti dei quali ancora sono fuori dall’Azienda. Chi festeggia senza porre domande lo fa per motivi che ci sfuggono!

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Certo è che la FAISA-CISAL ha fatto tutto quanto in suo potere per cercare di scongiurare il licenziamento collettivo da parte di Simet e per assicurare, poi, le più ampie garanzie per i lavoratori, anche con riferimento al passaggio da Simet a Birs, che per gli associati alla FAISA-CISAL è avvenuto sottoscrivendo per ultimi il testo della conciliazione al solo scopo di non restare in Simet ed essere così licenziati un minuto dopo.

Avremmo preferito un percorso diverso, di confronto e di unità di intenti, perché crediamo in un mondo dove i lavoratori non debbano subire perdite in ragione di crisi ed emergenze sempre nuove. Pare tuttavia che nell’orbita delle politiche sindacali altri preferiscano la via più breve, che è quella del «signorsì!», dell’accettazione delle condizioni di volta in volta dettate da chi, invece di garantire i diritti e rispettare la sensibilità dei lavoratori, collaborando con chi li rappresenta con disciplina e onore, da ciò rifugge.

La FAISA-CISAL ha ben chiaro che i risultati del passato sono stati raggiunti solo allorquando, in Simet, si è deciso di rivendicare con forza diritti che non erano garantiti. Tutto il resto è fumo.

Nell’incontro chiesto proprio dalla FAISA-CISAL, che sollecitiamo, porremo importanti interrogativi a BIRS, dalla quale vorremo risposte chiare e garanzie sulle regole riservate ai lavoratori che, in assenza di occhi ben aperti, rischiano di essere attratti dagli specchietti per le allodole di chi appare tutt’altro che impegnato a tutelare il lavoro ed i lavoratori. 

 

 

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