Troppi contagi e il sindaco di Albidona, nel Cosentino, dichiara il comune "zona rossa"

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Coronavirus (Foto d'archivio)
  15 marzo 2021 10:27

  Il Comune di Albidona è zona rossa fino al prossimo 28 marzo. Il provvedimento è stato adottato dalla sindaca Filomena Di Palma a seguito della situazione di criticità venutasi a creare negli ultimi giorni nel piccolo centro dell'Alto Ionio cosentino.

Il provvedimento è stato adottato, è scritto nell'ordinanza, "considerato che a seguito di accertamento con tamponi antigenici e molecolari è stato individuato e comunicato a questo Ente un numero elevato, rispetto alla popolazione residente, di casi di cittadini positivi al Covid-19 e che sono in corso tutte le operazioni di monitoraggio dei soggetti che hanno avuto contatto con quelli risultati positivi".

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La dichiarazione di zona rossa è stata presa anche ritenuto che il contesto descritto impone l'assunzione immediata di misure straordinarie di contenimento del rischio di contagio, anche attraverso l'inasprimento delle misure già adottate a livello nazionale e regionale".

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Da oggi e fino al prossimo 28 marzo "è vietato per chiunque l'ingresso nel comune di Albidona, nonché a coloro che vi si trovano di spostarsi all'interno del comune se non per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute, le uscite per gli acquisti essenziali, a eccezione di quelle per i farmaci, vanno limitate a una sola volta al giorno e a un solo componente del nucleo familiare. Le attività di generi alimentari, compresi supermercati, vendita di frutta e verdura devono rispettare l'orario giornaliero di apertura dalle ore 8:00 alle ore 16:00 e la chiusura domenicale. E' vietato l'esercizio dei servizi alla persona (quali ad esempio barbieri, parrucchieri, estetisti) sia in sedi proprie che presso domicili privati. Sono sospese Le attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio comunale. Resta vietato l'accesso del pubblico al cimitero e l'accesso ai luoghi di culto è limitato alle funzioni religiose e con la partecipazione di non più di 15 persone".

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