I carabinieri della Compagnia di Castrovillari hanno eseguito tre misure cautelari, di cui due ai domiciliari, nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Sequestrati circa 300 mila euro tra beni mobili e immobili. Gli arrestati sono Pietro Ponte, di 76 anni e Agostino Ferraro, di 36, di Lungro, già noti alle forze dell'ordine. Per F.M., di 65 anni, incensurata, è stato disposto l'obbligo di presentazione.
Le indagini dei carabinieri andate avanti dal marzo 2017 a novembre 2019 e avrebbero consentito di dimostrare le responsabilità degli indagati, i quali avrebbero posto in essere "reiterate condotte finalizzate all'indebito conseguimento di erogazioni pubbliche e, in particolare, dei Fondi Europei previsti quali aiuti al settore agricolo". In particolare, i militari, avrebbero monitorato l'Associazione Produttori Olivicoli Calabresi (Apoc) e tre società (Agres, Framir e Ollicoll), focalizzando l'attenzione sulle richieste e il conseguimento di erogazioni pubbliche stabilite dalla Politica Agricola Comune (Pac) attraverso i fondi Feoga e Feasr.
Gli accertamenti, tra acquisizioni documentali e dichiarazioni di persone informate (113 agricoltori vittime), avrebbero fatto emergere l'inoltro di plurime domande di pagamento all'Arcea, ente deputato all'erogazione dei contributi Europei per l'Agricoltura per la Regione Calabria, da parte delle quattro società monitorate, che sfruttavano la complicità del gestore di un ufficio di Altomonte, risultato, secondo gli inquirenti, titolare di quote nelle richiamate aziende che avrebbe provveduto a predisporre le pratiche e trasmettere le domande per i sussidi, dichiarando falsamente di essere proprietario/possessore delle particelle di terreno agricolo mediante fittizi contratti di affitto, stilati all'insaputa delle vittime.
Sigilli sono stati apposti a saldi attivi sui conti correnti riconducibili agli indagati, alle associazioni e alle società collegate, beni mobili ed immobili
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