Ugl Cosenza tolleranza zero nella campagna Mare Pulito

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  28 giugno 2024 19:47

In prossimità della stagione estiva siamo ancora una volta costretti a denunciare il grave degrado che interessa gli arenili e le acque, specie nel tratto della costa Tirrenica cosentina. La “tolleranza zero” lodevolmente rivendicata dal presidente Occhiuto, lanciando una campagna di controllo preventivo, invocando l’inasprimento di sanzioni amministrative e penali contro omissioni, ritardi, inadempienze e veri e propri atti illeciti, alla luce di quanto riscontriamo in questi giorni, appare purtroppo caduta nel vuoto.

«Riteniamo – scrivono i segretari provinciali dell’UGL di Cosenza, Guglielmo Nucci per la Confederazione e Sergio Strazzulli per la Federazione Agro-Alimentare - non basti dotare gli Autospurgo del sistema GPS, quale unico deterrente ad eventuali attività illecite per i pozzi neri. Inoltre, se i fanghi prodotti dai depuratori non vengono correttamente smaltiti ma sversati nei torrenti che sfociano a mare, si “offrirà” uno spettacolo indecoroso agli occhi degli ignari turisti (ai quali non basta essere vessati dagli ingiustificati aumenti in questo periodo, dei costi di hotel, lidi, ristorazione). Eppure le iniziative messe in atto a tutela dell’ambiente marino e non solo, dovrebbero essere già attive, vedasi la meritoria campagna “Mare Pulito” con la quale si è coinvolto anche il personale di Calabria Verde, al fine di monitorare i litorali, verificare la pulizia dei fiumi, la corretta funzionalità di depuratori e pompe di sollevamento; tenendo conto dei fondi stanziati dalla Regione a tal fine. Ovviamente i controlli devono interessare tutti i Dipartimenti della Regione e tutte le aree amministrative, svolgendo quindi azioni sinergiche, perché l’impegno profuso dalla Regione con l’utilizzo di droni, battelli pulisci mare, monitoraggio depuratori e scarichi abusivi, iniziative per lo smaltimento dei fanghi, pulizia di torrenti e corsi d’acqua, dia risultati concreti. Per questo vi è l’urgenza di: perseguire penalmente sversamenti illegali nei torrenti ed in mare e le omissioni di enti pubblici (Comuni “distratti”?) o ditte appaltatrici; valutando nei casi gravi, la revoca dell’affidamento dei servizi di depurazione.

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Predisporre con largo anticipo ispezioni degli impianti di balneazione e dei villaggi turistici, affinché siano a norma e rispettino le regole relative all’utilizzo dei servizi igienici e della raccolta rifiuti differenziata. Qualora si accertino inadempienze si ricorra a sanzioni amministrative/pecuniarie.

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Proponiamo di valutare, per ottenere risultati efficaci, di utilizzare gli addetti di Calabria Verde-Mare Pulito, affinché inoltrino tempestivamente agli enti preposti, in primis Carabinieri Forestali e dei Nuclei Tutela Ambientale, le illegalità riscontrate nel corso delle ispezioni, usufruendo, su palmari, cellulari, tablet, dell’App regionale per le “Segnalazioni Georiferite”».

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