Una preside di Lamezia declina le responsabilità sulla sicurezza della scuola, il Codacons: "Si sgretola il muro dell'omertà"

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images Una preside di Lamezia declina le responsabilità sulla sicurezza della scuola, il Codacons: "Si sgretola il muro dell'omertà"
Francesco Di Lieto, vice presidente nazionale del Codacons
  04 ottobre 2019 20:33

"Non accettiamo che la responsabilità, in caso di crollo, sia del dirigente scolastico che, com’è noto, non può disporre e, quindi, non può finanziare i necessari lavori di adeguamento. Per questo motivo siamo grati alla presa di posizione di una dirigente scolastica di Lamezia Terme che non ha avuto remore nel dar seguito alle nostre diffide, chiarendo come per gli edifici di propria competenza non sia in possesso di alcuna certificazione richiesta dalla legge. Finalmente inizia a sgretolarsi quel muro di “omertà” per rivelare, anche ai più distratti, che non esistono certificati antisismici e certificati di agibilità nelle nostre scuole. Riteniamo che l’iniziativa della Dirigente dell’Istituto Comprensivo “Nicotera - Costabile” e, Prof.ssa Maria Angela Bilotti, finalizzata a tutelare i propri ragazzi, non possa e non debba cadere nel vuoto.
È quanto afferma in una nota il vicepresidente nazionale del Codacons, Francesco Di Lieto, che prosegue: «Nella fattispecie si tratta di ben 9 plessi che ospitano la scuola per l’infanzia, la scuola primaria e secondaria di I° grado".

“A questo punto pretendiamo che qualcuno si assuma tutta la responsabilità di lasciare i bambini in quegli edifici, pur nella piena consapevolezza che gli immobili sono fuori legge”.  Per questo motivo ci eravamo rivolti – aggiunge Di Lieto – non solo all’Ufficio scolastico regionale ma anche ai Prefetti affinché “assumessero tutte le doverose iniziative per tutelare la salute dei bambini e del personale, compresa quella di subordinare l’inizio delle attività scolastiche”.  A tutt’oggi nulla. Ora, dopo il coraggio di questa Dirigente, riteniamo doveroso l’immediato intervento del Prefetto di Catanzaro oltre che dell’Ufficio di Procura.

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«Chiediamo ai Commissari Prefettizi di Lamezia ed allo stesso Prefetto di Catanzaro – prosegue il vicepresidente del Codacons – di provvedere all’immediata chiusura di tutti gli edifici scolastici non a norma mentre all’Ufficio di Procura chiediamo di provvedere al sequestro. Rifiutare di chiudere degli edifici scolastici privi dei certificati di agibilità e che non rispondano ai canoni tecnici antisismici (specie in una terra come la Calabria ad elevato rischio), debba essere chiamato a rispondere del reato di omissione di atti di ufficio.
Del resto proprio la Dirigente scolastica evidenzia come sia allarmante la mancanza delle certificazioni in materia di sicurezza, soprattutto in considerazione dell’ubicazione degli edifici “in zona pericolosa … zona sismica rischio 1”.

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«Da tempo invochiamo attenzione su un dato dinnanzi al quale tutti preferiscono chiudere gli occhi - prosegue Di Lieto - in Calabria risultano censiti 2.408 edifici scolastici, ma solo 832 edifici sono in possesso del certificato di collaudo statico e solo 382 hanno ottenuto il certificato di agibilità. Praticamente l’85% delle scuole calabresi non è agibile e, quelle pochissime che hanno le certificazioni di agibilità ed antisismiche, le certificazioni fanno riferimento a vecchie normative, oramai superate. Alla luce di questi dati, riteniamo sia da irresponsabili chiudere gli occhi sperando che non si verifichino tragedie».  «Pertanto – prosegue la nota del Codacons – chiediamo a tutte le Procure calabresi, sulla scorta dei dati allarmanti sulle scuole in regione, di mettere in campo un’attività di indagine sul territorio finalizzata ad accertare carenze strutturali degli edifìci scolastici calabresi.

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“Da anni, invece, assistiamo a stucchevoli deroghe sulla pelle di bambini ed insegnanti”. «Appare una follia – conclude Di Lieto – imporre la corsa alle vaccinazioni di massa per “tutelare la salute dei bimbi”, quando della loro salute ci si dimentica nel momento in cui gli si impone di trascorrere le giornate in edifici pericolosi e non a norma. È giunto il momento di dire basta a questa interessata ipocrisia per questo attendiamo fiduciosi l’invocato provvedimento di sequestro».

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