Unical e ripartenza\2: Simone Romeo (Link): "Ritorno al campus al più presto con più spazi e orari scaglionati"

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Simone Romeo
  29 maggio 2020 18:16

di GIORGIA RIZZO

Continua un modello di università che cerca di adattarsi all'emergenza e che ha prospettato ben poche aperture per la fase 2 e non ci sono ancora spiragli per una ripresa della didattica in presenza.

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Mentre tante sono le problematiche inerenti al diritto allo studio, all'accessibilità della didattica a distanza e a come immaginare, e quando, una ripresa della vita universitaria. Ne abbiamo parlato con Simone Romeo di Link - coordinamento universitario dell'Università della Calabria.

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Qual è il bilancio di questi ultimi mesi di Università in forma telematica?

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"Vista la situazione emergenziale, la didattica a distanza ha avuto il merito innegabile di non far fermare del tutto l’anno accademico e di conseguenza le carriere degli studenti. D'altro canto dal punto di vista formativo non pensiamo, invece, che questo tipo di didattica possa essere paragonata alle lezioni in presenza, in quanto non permette assolutamente un rapporto orizzontale e dunque uno scambio biunivoco tra il professore e lo studente. Infine un'altra grande criticità di questo sistema è stata quella di non garantire il diritto allo studio per tutte e per tutti, in quanto a molti studenti, che mancano degli strumenti o di un accesso alla rete adeguato, non è stata data la possibilità di seguire i corsi, in quanto le misure prese dall'università e dalla regione in questo senso sono state nulle o inadeguate".

Come valutate le misure messe in campo dall’università per fronteggiare l’emergenza sanitaria?

"Chiaramente le misure prese dall'università sono state dolorose ma necessarie per garantire la salute di chi la vive ogni giorno. Certo, però, non possiamo non sottolineare che ci sono stati alcuni errori nella gestione del Centro residenziale, come la mail ad inizio pandemia che in poche ore metteva alla porta centinaia di studenti, oppure la qualità dei pasti erogati dalla mensa, per gli studenti rimasti nel campus, che è andata sempre peggiorando, oppure ancora l'impossibilità di accedere in questa fase di riapertura alle proprie residenze".

Molti studenti saranno colpiti dalla crisi economica e potrebbero abbandonare gli studi. Quali sono le vostre proposte per garantire il diritto allo studio?

"Innanzitutto è necessario un abbassamento dei crediti necessari per richiedere la borsa di studio che dovrà essere erogata nei tempi previsti dal bando in quanto molti studenti penalizzati dalla didattica online o dalle ristrettezze causate dall'epidemia, potrebbero non riuscire a raggiungere le soglie. Altra misura fondamentale sarà alzare la soglia della no-tax area dai 15000 attuali a 23000 €. Poi confermare e ampliare la portata del bonus affitti straordinario per gli studenti che non ricevono la borsa di studio. Se queste misure non saranno adottate come piano minimo il crollo degli studenti l'anno prossimo sarà inarrestabile".

Cosa pensate di un'eventuale ripartenza delle università?

"In base al rischio epidemiologico non appena sarà possibile è giusto che il campus venga riaperto. Prima di fare questo sarà necessario censire e rendere agibili per le lezioni tutti gli spazi vuoti e sottoutilizzati all'interno del campus, dopodiché se questi non fossero sufficienti per mantenere il distanziamento sociale tra gli studenti, proponiamo di attivare delle convenzioni con le altre istituzioni del territorio per l'utilizzo dei loro spazi per attività didattiche dell'Unical e l'allungamento dell'orario delle lezioni fino alle 21. Onde evitare poi l'affollamento dei mezzi proponiamo degli orari scaglionati di inizio delle lezioni tra le 8:30 e le 9:30".

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