di GIORGIA RIZZO
Uscire dall'isolamento intellettuale e culturale presente all'interno dell'università e ricreare spazi di dialogo, analisi e confronto che non rispondano alle tradizionali logiche accademiche. Risponde ad un'esigenza ben precisa il lavoro di costruzione del centro studi dedicato a "Osvaldo Pieroni", docente dell'Unical di sociologia dell'ambiente scomparso sei anni fa.
Un progetto in fieri, come lo hanno definito oggi, durante la prima informale presentazione tenutasi all'Università della Calabria nell'aula f2 del cubo 18, i promotori Fortunato Cacciatore, professore associato di storia e filosofia, e Oscar Greco, ricercatore, che hanno chiamato a raccolta docenti, ricercatori e studenti.
Dai corsi di formazione, alla presentazione di libri, alla redazione di una rivista con pubblicazioni scientifiche, fino all'idea di un osservatorio e un archivio; tante sono le proposte che stanno dando corpo e identità alla futura casa comune. Un luogo che di certo vuole abbattere le barriere fra i saperi, con una prospettiva sul territorio che non teme di essere politica, cioè di recepire e incidere sulla realtà attraverso lo studio.
"Il tentativo è quello di riaprire uno spazio all'interno dell'Ateneo che riattivi la capacità di studenti e docenti di organizzare le proprie ricerche in modo autonomo rispetto a ciò che definiamo come "università - azienda", frutto delle riforme dell'istruzione che si sono susseguite nel tempo - ha dichiarato Fortunato Cacciatore - Università ormai formata più da impiegati, che hanno perso la loro capacità di guardarsi intorno e capire la loro funzione politica, di comprendere e intervenire nei luoghi in cui vivono, perché non trovano più spazi di interlocuzione collettiva. Una comunità composta non solo da studenti e docenti, ma anche da lavoratori che sperimentano forme di sfruttamento" e un riferimento esplicito va alla situazione dei precari della ricerca, come problematica da affrontare scientificamente.
Concretamente il prossimo passaggio sarà la formalizzazione del progetto e la richiesta al nuovo rettore, Nicola Leone, di uno spazio che possa ospitare al meglio il centro studi.
Un primo passo verso la costruzione di un nuovo modo di intendere il sapere, lo studio, la formazione, dunque ripensando l'intero sistema università.
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