Unical, il Senato accademico spinge per una legge regionale sulle Università e il diritto allo studio

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Nicola Leone, rettore Unical
  27 dicembre 2019 21:14

Il Senato accademico dell'Università della Calabria ha approvato una mozione, proposta dal Rettore, Nicola Leone, con cui si chiede ai candidati alla presidenza della Regione di "rendere noti i loro programmi riguardo il sostegno al sistema pubblico universitario calabrese". Nella mozione, in particolare, il Senato accademico chiede ai candidati "un preciso impegno per promulgare, nel primo semestre di attività, una legge regionale per l'Università e il diritto allo studio che supporti gli atenei, dando possibilità di programmare e pianificare le loro azioni sostenendo fondi per il diritto allo studio tali da garantire risorse per coprire tutti gli studenti idonei, e borse di dottorato e assegni di ricerca, in misura almeno pari alla media dell'ultimo triennio". Il rettore Leone, riferisce un comunicato, "su mandato del Senato, si farà promotore di un incontro pubblico, nell'Università della Calabria tra i candidati alla carica di presidente della Regione e i rettori degli atenei calabresi in cui far emergere gli impegni e le soluzioni proposte per i problemi degli atenei".

"Non sfugge come negli ultimi anni - afferma il Rettore - le politiche ministeriali stiano penalizzando quegli atenei che, essendo collocati in aree economicamente svantaggiate, non riescono sopperire alla diminuzione del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) con entrate aggiuntive, di aziende ed enti locali. Il risultato è un'emorragia di intelligenze, sia studenti che giovani ricercatori, che sta togliendo linfa vitale agli atenei meridionali, alle aree interne o, comunque, alle aree a ritardo di sviluppo. Il Ffo dell'Università della Calabria ha subito negli ultimi cinque anni una drastica riduzione, nell'ordine di un milione di euro l'anno. Contemporaneamente, il contributo ministeriale relativo alla 'no tax area' si è rivelato del tutto insufficiente a compensare il mancato gettito dovuto all'esenzione della popolazione studentesca con reddito Isee inferiore a 13 mila euro l'anno. E sarebbe, inoltre, impossibile e ingiusto, in Calabria, pensare di compensare questi mancati proventi agendo sulla tassazione della rimanente popolazione studentesca. Basti pensare che la copertura di tutte le borse per gli studenti bisognosi e meritevoli incide annualmente sul bilancio per quasi 22 milioni di euro. Una cifra consistente che diventa spaventosa confrontandola con il contributo di 12 milioni di euro erogato dal ministero all'Università della Calabria a supporto di questo specifico intervento. Questo è il principale problema, legato alla garanzia del diritto allo studio, che deve affrontare l'Università della Calabria e, similmente, tutti gli atenei calabresi".

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"In questo scenario - dice ancora il prof. Leone - abbiamo fatto fronte comune e stiamo resistendo con forza a difesa dei diritti degli studenti, praticando politiche di austerità nei bilanci e di contrazione delle spese per il personale. Ma questi sforzi non potranno crescere ancora per molto, per oggettivi limiti strutturali dei bilanci degli atenei che, in questa prospettiva, non potranno più farcela da soli. È quanto mai urgente che l'intero sistema regionale si impegni per affrontare questo problema non più rimandabile, riconoscendo il prezioso ruolo che gli atenei rivestono nel promuovere lo sviluppo culturale ed economico della Calabria. Sviluppo che passa oggi anche da queste importanti iniziative. Ed i luoghi dove ciò può avvenire sono principalmente le istituzioni universitarie calabresi e le istituzioni locali, Regione in testa, chiamate ad un impegno serio per il futuro di questa terra".

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