di STEFANIA PAPALEO
Somministrare un vaccino Covid scaduto potrebbe essere mortale. A stabilirlo è la stessa Aifa. E tante sono state le persone decedute o colpite da ischemia cerebrale dopo aver subito la somministrazione di vaccini scaduti presso l'Hub di Corigliano-Rossano. Tra di loro un cinquantaduenne di Rossano (Cosenza), che si è ritrovato con più patologie invalidanti legate proprio a quella vaccinazione effettuata la mattina del 31 gennaio 2022: acufeni insopportabili con ipoacusia neurosensoriale improvvisa da reazione avversa a vaccino anticovid19 Moderna, intorpidimento alla mano destra e al dito del piede sinistro, abbassamento della vista e dolori muscolari acuti. Ed è stato proprio lui, con grande coraggio, a intraprendere una battaglia giudiziaria a colpi di carta bollata finalizzata a rendere giustizia non solo a se stesso, ma anche alle tante vittime rimaste in silenzio.
Una giustizia che però tarda ad arrivare, con la richiesta di archiviazione da parte del sostituto procuratore presso il Tribunale di Castrovillari, Simona Manera, del fascicolo aperto contro ignoti per il reato di lesioni personali, con una motivazione che ha suscitato molte polemiche: "I fatti oggetto della denuncia presentata il 29/04/2023 sono relativi a un episodio occorso più di due anni prima, ovvero in data 31/01/2022. Quanto detto, come è chiaro, non solo rende tardiva la denuncia, ma impedisce di poter svolgere qualsiasi tipo di ulteriore attività di indagine finalizzata a individuare un nesso causale tra i fatti narrati .. rendendo quasi impossibile procedere ad una valutazione in merito alla riconducibilità dei presunti problemi di salute evidenziati dal denunciante e la somministrazione della dose di vaccino".
Immediata l'opposizione da parte degli avvocati Domenico e Veronica Sommario, che hanno smontato punto per punto le conclusioni del magistrato, partendo intanto dall'errore evidente commesso nel calcolo del tempo intercorso tra la denuncia e il vaccino "incriminato" e somministrato non "più di due anni prima", come scritto dal magistrato, ma solo 1 anno e 3 mesi prima della denuncia, quest'ultima peraltro presentata a soli 8 giorni dalla conoscenza del reato legato alla discrepanza tra il numero di lotto indicato nella ricevuta di somministrazione del vaccino consegnatagli e quanto rinvenuto nel suo fascicolo relativo alla somministrazione, solo a seguito di reiterare richieste a mezzo pec inoltrate al Distretto Sanitario Jonio Sud, che ha provveduto ad inoltrare la documentazione in questione solo in data 21/04 2023.
Per non parlare poi delle indagini mai eseguite, così come sottolineano gli avvocati Sommario nella loro opposizione, ribadendo che i reati contestati sono perseguibili d'ufficio e che negli uffici della stessa Procura pende anche un analogo procedimento nell'ambito del quale il denunciante è stato già sentito dai carabinieri di Rossano, su disposizione del Procuratore Capo D'Alessio. Dal fascicolo di cui è stata chiesta l'archiviazione, a detta degli avvocati, emergerebbe invece che "il pm Manera non ha svolto alcuna indagine, neppure parziale, facendo decorrere oltre 18 mesi (durata massima prevista dalla dall'art. 407 c.p.p.). In più - incalzano i legali - i reati contestati non sono stati denunciati nei confronti di ignoti (come emerge dalla notizia di reato), ma contro il medico che ha disposto l'inoculazione del vaccino a seguito del quale il denunciante ha subito lesioni fisiche
evidenti e provate documentalmente, alquanto gravi e permanenti".
Da qui la richiesta degli avvocati Sommario al gip di rigettare la richiesta di archiviazione e piuttosto di ordinare il prosieguo delle indagini in merito ai fatti denunciati e, in particolare, sentendo il teste indicato nella denuncia del paziente, acquisendo e riunendo i due fascicoli pendenti in Procura e valutando attentamente i documenti depositati dalla persona offesa, disponendo anche una perizia medica per accertare il nesso causale tra i problemi di salute evidenziati dal denunciante e la somministrazione del vaccino anticovid scaduto.
La parola passa ora al gip del Tribunale di Castrovillari, chiamato a pronunciarsi sulla richiesta di archiviazione della Procura, tenendo conto anche delle ragioni portate avanti dagli avvocati Sommario nel loro atto di opposizione.
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