"Per quale motivo ci si continua ad accanire su servizi e strumenti di pubblica utilità? Chi può beneficiare della distruzione di un pannello di informazione cittadina? Quale obiettivo (politico o amministrativo o di altra natura) si pensa, forse, di raggiungere appiccando fuoco alle postazioni di raccolta dei rifiuti o nei pressi dell’isola ecologica oppure abbandonando indiscriminatamente rifiuti sui marciapiedi, nelle spiagge e negli spazi pubblici per famiglie e bambini? – Continuiamo a pensare che ogni atto di aggressione e violenza agli spazi e dei beni comuni rappresenti un attentato indegno alla serenità, alla qualità di vita e allo stesso diritto di cittadinanza di un’intera popolazione".
È quanto dichiara il sindaco Filomena Greco denunciando l’ennesimo episodio di vandalismo e di barbarie di pochi contro il patrimonio di tutti, registrato questa mattina (26 agosto). È stato dato fuoco e gravemente danneggiato, infatti, uno dei pannelli informativi finalizzati a promuovere la sicurezza stradale, l’igiene, il decoro urbano e il contrasto al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti installati dall’Amministrazione Comunale nelle scorse settimane in vari punti della città.
"Restiamo convinti – prosegue – che la violenza e l’aggressione verbale, spesso supportata dalla disinformazione e dal turpiloquio rappresenti l’anticamera della violenza fisica, i cui effetti, come non è difficile constatare, diventano sempre incalcolabili e incontrollabili".
"Per questo motivo – continua – condanniamo quanti hanno evidentemente dichiarato guerra alla civiltà e al decoro urbano di questa comunità. Allo stesso tempo rinnoviamo l’appello sia ad abbassare i toni del confronto sociale, politico e amministrativo che deve restare civile pur se da posizioni legittimamente diverse ed inconciliabili; sia – conclude la Greco – a non essere di fatto complici, conniventi ed omertosi nel dimostrare indifferenza se non compiacimento nei confronti dei pochi barbari che stanno mettendo a ferro e fuoco l’immagine e la tranquillità di Cariati".
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