Vertenza Enel Green Power Acri, "Il silenzio e’ assordante. Proclamata la seconda giornata di sciopero

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  24 febbraio 2020 12:50

"La straordinaria adesione allo sciopero dello scorso 30 gennaio 2020, la partecipazione al sit-in delle Istituzioni, le richieste di un intero territorio che fornisce la fonte primaria (l’acqua) del Business di EGP, devono sembrare poca cosa ad Enel se, ancora oggi, rimane in silenzio e non riconosce nessuna risposta sui temi importanti sollevati dalle OOSS".

E' quanto si legge in una nota stampa congiunta a firma delle Segreterie Regionali Calabria di Filctem CGIL - Flaei CISL - Uiltec UIL.

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"Una completa chiusura verso ogni tema - prosegue - e alle  richieste atte a migliorare le condizioni dei lavoratori di Acri, al rispetto dei dettami contrattuali e alla preoccupante situazione relativa all’esternalizzazione del presidio della diga di Mormanno. Situazione quest’ultima che vedrà, su nostra sollecitazione, l’intervento verso EGP anche delle rispettive Segreterie Nazionali, che mai hanno dato il loro assenso all’esternalizzazione di dighe. Tra l’altro, la diga di Mormanno non era neanche ricompresa tra le dighe oggetto di una sperimentazione che l’EGP ha condotto unilateralmente. Lo ribadiamo con forza, l’azione di esternalizzare il presidio della diga è una iniziativa tutta aziendale che non potrà mai vederci concordi". 

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"Il silenzio è assordante! - ribadiscono - Un atteggiamento questo dei vertici aziendali che palesa la scarsa attenzione verso i lavoratori e verso un territorio che tanto ha dato e che continua a dare in termini di risorse. Non possiamo, pertanto, che proseguire sempre più convinti nella nostra azione di lotta e mobilitazione sindacale, ribadendo ancora una volta che la situazione era difficile ed il passar del tempo l’ha ancora aggravata".

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"Un clima aziendale sempre più teso, - si legge ancora - una reperibilità del tutto fuori contratto e che introduce una nuova figura, quella dell’accompagnatore che non opera, o ancora bisogna ricorrere a personale impiegato per coprire buchi di turni operativi. Assistiamo al sistematico svuotamento della struttura di staff, la colonizzazione di posti importanti come RSPP ricoperto da personale non in ruolo ad Acri, turni in diga che non rispettano nessun accordo. In sostanza, una Unità Territoriale gestita come cosa propria, nell’accezione peggiore del termine".

"E ancora, viste anche le prossime uscite in art.4 la situazione è destinata a peggiorare. Pertanto, - concludono - visto il portato di criticità e per l’atteggiamento Aziendale che sta volutamente deprimendo i Lavoratori e tutto un Territorio, nonché al fine di dar seguito al mandato dei lavoratori, proclamiamo la seconda giornata di sciopero da tenersi nelle prime 4 ore di venerdì 28 febbraio 2020 .Durante lo sciopero avrà luogo un presidio dei lavoratori presso la sede EGP ACRI. La lotta e la mobilitazione non si arresterà fino a quando non arriveranno segnali tangibili di una inversione di tendenza rispetto ad una deriva aziendale che punta a massimizzare i profitti mortificando un intero territorio".                                                          

 

 

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