Via i cartelli dell'accoglienza di Riace, Jasmine Cristallo: "Ma la storia si può cancellare?"

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  22 settembre 2019 23:04

Via i cartelli “Riace paese dell’accoglienza”, al loro posto ci saranno “Benvenuti a Riace Paese dei Santi Medici e Martiri Cosimo e Damiano”. L’amministrazione riacese ha deciso di deporre una delle residue immagini del modello di integrazione coltivato per anni dall’ex sindaco Domenico Lucano, buttandosi sulla segnaletica religiosa. Toccare i simboli fa sempre un certo effetto.

La portata dell’evento non è un semplice fatto di arredo urbano, così abbiamo contatto Jasmine Cristallo che si è espressa in questi termini: «Si vuole cancellare il passato, pezzo per pezzo. Il paese è divenuto famoso in tutto il mondo e studiato in molte università nazionali e internazionali come modello di integrazione funzionante portato avanti da Mimmo Lucano». «Peraltro – aggiunge Cristallo -, è anche una scelta comunicativa sbagliata. L’attuale amministrazione non si è nemmeno resa conto che i santi Cosimo e Damiano altro non sono che la trasposizione cristiana dei Dioscuri Castore e Polluce che, nell’antica Grecia, erano ritenuti i protettori dei naviganti, soccorritori di chi era in difficoltà in mare. Sicuramente senza volerlo sposano la causa che è stata quella di Riace in tutti questi anni».

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«Sarà che questa accecante voglia di attuare la damnatio memoriae verso Lucano e verso il buono che ha fatto per i migranti e per il suo paese non rende pienamente lucidi. Eppure – prosegue Cristallo-, a proposito di memoria, stiamo ancora aspettando notizie (magari da posizioni ufficiali dei diretti interessati) sul perché l’assessore leghista Claudio Falchi si sia dimesso e se lo stesso sindaco Antonio Trifoli  fosse ineleggibile. Aspetti che di certo sono di pubblico interesse per i riacesi, visto che la loro campagna elettorale è stata condotta al grido di "legalità e trasparenza". Adesso vedremo come porteranno sviluppo alla città, vedremo come le attività commerciali “beneficeranno” di questi maldestri tentativi di ricorrere all’oblio forzato. Riace è stato il paese dell’accoglienza: nessuno può cancellarlo».

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